99 MDXXIX, LUGLIO. 100 pace con il re di Pranza o non, l’imperator venirà in Italia, et aspeclava solum le nave di Malica; harà 8000 fanti et 1000 cavalli; et che le 5 nave con fanti 1500, lane, zuccari cl Tormenti erano zonle a Saona. Item, scrive, come il duca ha mandato lino in Aste per veder se francesi erano con quel Francesco monsignor, et non ha visto esser zonto alcun. Scrive di la gran scaramuza fatta etc. Item, che la pace è fatta tra il papa et l’imperador, intervenendo il re di Hongaria et l’archiduca re di Boemia, con altre parlicularità. * Da Crema, di sier Zuan Dolfin proveditor generai, di 15. Come era lì, et ha haulo da quella camera ducali 1000, nè di Bergamo poteva haver alcun danaro, perchè di danari pagavano li fanti sono de lì, dove era andato a pagarli il pagador con il colateral. Scrive, aspelar la scorta di poter passar a Cassali domali. Di Bergamo, di 15, vidi lettere di domino Baptista Martinengo, scritta a Zuan Maria di Negri suo canzeliero qui, qual dice così : Da novo Antonio da Leva, qual è tra Cassano et Trezo con tutte le sue zente, che sono da 7000, et Cesare da Napoli é inlralo in Milano con fanli 800, et ha fatto buttar uno ponte sopra Adda a Trezo, el mandalo lì boi) numero di fanti, minazando di venir a Bergamo, perchè voria che ’1 nostro campo si levasse da Cassano. Et il signor duca ha deliberato star lì ; ha fornito Bergamo di fanti ¿500 tra quelli del campo et di Valtrompia. Et a li 13 de l’instante, pensando lui che qualche fanle dovessero passar in bergamasca per guadagnar et romper le strade, se partite da Bergamo con la sua compagnia et cerca 80 cavalli leggeri el fanti 500, et apunto si scontrò in fanli zerca 200 che erano passati di qui dal Bre-mo et venuti sino apresso Bergamo da 4 mia, in li quali dete dentro et li ruppe lassandone de morti 22, anegati zerca 60 et presi 5, tra quali era un bergamasco di quelli che conduce li altri, qual lo fece apicar per la gola ; li altri 4 sono spagnoli. Heri sera quelli da Cassano si allaecono con li spagnoli a grossa scaramuza et ne amazorno ultra 50, et factone pregioni 5 o 6 capi, et un nepole del Leva, restando cum grande vittoria. Credesi che dicto Leva poiria haver carestia'di ritornar a Milan, che nostro signor Dio lo voglia, che hormai saria tempo. Del conte Alberto Scotto fo lettere, di li, dal campo, da Cassan, scritte a Zuan Iacomo da la Croce, con alcuni avisi. La copia l’ho notala più avanli, Nolo. Ilozi vene dì Caodislria Zuan Balista Ver-zerio, fratello di domino Paulo Verzeriodultor,avocato in questa terra, in caxa del qual aloza di ordine di-la Signoria quel capitanio hispano venuto qui. Et disse, come ditti spagnoli erano da numero .... in uno loco ditto .... vicino a Caodislria miglia 2. Et che domino Antonio Zaroto el cavalier et Santo da Gavardo capitanio di schiavi erano andati a loro fanti, el fattoli la monstra; sono zerca 500, et 100 tra femine et putì inutile, nè sono più, et bali visti in bataion. El come, par, in la vai di Mochò ne erano zonti altri 700 fanli spagnoli. Summario di una lettera di Roma, di 13 luio 60 1529, scritta per Zuan Maria da la Porta noìitio del signor duca di Urbino a l’orator del ditto duca in Venetia. L’imperiali mostrano sollecitare quanto possano grossa gente del Regno per l’impresa di Perosa et di Toscana, et molti temeno del stalo nostro come più debile et manco proveduto. Dicono che’1 principe di Orange si deve trovar questa sera a Velletri, con qualche numero di genie da piedi et da cavallo, per venir aboccarse qui col papa. Et che li lanzinech che erano ne l’Abruzo debbeno venir con una banda di spagnoli a la medema impresa, tanto che, con le gente che dicono che fa Giovan di Saxadello da I’ allra banda insieme con Paulo Lu-zasco el Ramazotto, affermano che passarano il numero di 10 milia fanti. Ancor# non si intende che provision faciano Fiorentini per difenderse. Malate-sla mostra di star ostinalo di non voler lasciare Perosa. Ilozi è venuto aviso che in Firenze hanno fatto mozare il capo a due loro genlilhomeni, amici di nostro signore, 1’ un di Martelli et l’altro de la Stuffa ; ma nè questo, nè la venula del principe si è verificata, anzi dicono esser in Napoli. Io desidererei che il signor illustrissimo fosse già nel stato suo con quel debito soccorso che li deve la illustrissima Signoria, che sperarei sturbare de molti disegni che se li fanno sopra, avenga se siimi che Firenze debba esser la prima assaltata. Heri, per lettere di 6, da Genoa, si intese l’armata francese haver preso C nave spagnole, che conducevano in Italia fanli spagnoli, con monitione apresso e quantità di grano.