425 era prexon. È zonto hozi la galla di domino Marchiò Trivixan da Traiti, dove l’è slà inlerlenuto doi o Ire zorni, per mandarmi qualche aviso con fon-damenlo, el mi ha porlato ledere di lo illustrissimo signor Renzo, di 18, perle qual conscia lino non giongi missier Simon con iezenle di Capo di Girati- lo non habbi a meler le arlellarie per baler il castello da terra, riportandomi a far venir la cavala-ria de Nardo, che sono da 300, di la qual ne rezeverò bon frutto. Et che ’I signor marchese del Vasto, esser andato a la volta di Napoli, con bandiere !0, di le qual G alozavano a Livelo et 4 a Venosa ; et don Ferrante da Gonzaga con il forzo di cavalli esser andato verso lo Abruzo, et sono restale soium le guardie di la terra, et quelle sono a Belonle a la vardia di le arlellarie, che sono da insegne 13. Et per lettere di 20, pur del ditto signor, portatami per la fusla Balba una bora da poi zonlo el Trivixan, che dize, per esser azerlalo el forzo de spagnoli da piedi et da cavallo sono parliti per la volta de verso (erra di Roma, è de opinion clic l’artellaria si meda in tera et se atendi con ogni sollecitudine et studio a guadagnar il tulio di Brandizo, et conquistato quello, subito andar con tutte le zente da sua signorìa, dove hessendo restati pochi de li inimici si farà gran beneficio de la liga. Sichè per dille lettere siamo certi non esser da temer de li nimici prò nunc, nè quelli poterne disturbar la impresa. Et calculato la quantità de polvere convenimo haver a la bataria di questo castello, con 9 canoni, 4 fai-coneli et dui aspidi, che questa noie li metterò in terra, servendomi il tempo, che per gratia de Dio ne serve, vorà una gran quantità de polvere, eo maxime che 100 barili da 6 mesi in terra, el signor Camillo mi scrive che non farà un pasto, unde hes- * sendo per vinzer, non dubitando di esser molestalo da inimici, li ho dillo haver spazà la galla del Nasin a Corfù questa notte. Scrivo a Gausili a domino Lorenzo da Mula che vadi a Trani con ledere al cla-rissimo provedilor Viluri, e li richiedo polvere quel più che ’1 poi, dicendoli bavere richiesto grossa quantità a la Signoria da esser mandata con barche di pedota. Etiam io spazo questa galìa, sopracomito domino Marco Seguro dal Zanle, cbe è de le più preste vi sia in armala, con ogni celerilà, per haver polvere, el (orni immediate. Però se li njandi presto polvere per l’impresa et restituir dove bavero disfornito. Et havendo Brandizo, non è da dubitar de Farinata cesarea. Etiam bisogna porti biscotti per haverne pochissimi, non hessendo parsa la marziana che caricava a Corfù ; etiam qualche summa 426 de fantaria per la bona custodia di le diade, et più per custodia di questa terra di Brandizo el di castelli, come speremo si ollenirà. Beri expedì la galìa de domino Ilironinto Contarmi fo di missier An-zolo a Cataro, con mie ledere a quel reelor et leleru in Antivari, Dulzigno o Budoa per richieder zurme per la rata ha contribuito la Dalmazia di le 10 per 100 ; et contesso al dillo soracomito togli sopra la sua galla da homeni 50, se tanti ne potrà haver da interzar queste galle chyeslava a interzar; et scrito a li rettori, li danari del clero scuodi et legni, per voler di quelli satisfar le zelile. Ho ordinalo far la exalion in Candia et a Corfù; li ho commesso etiam che trovando navilii di fermenti ne l’andar, o de ritorno, li debbi retenir fino a la summa di stara 1500 et li consegni a Cataro, aziò siano fatti tanti biscotti, el qual loco è a la scala de fornir di biscoli li legni sono et si tenirano qui in Puia. A dì 21 avosto 1529. 275 Relation di Stefano di Campi habitanle in Nardo, solilo esser corier, che fu fatto pregione già do mexi, et posto in castello da terra di Brandizo, fu-gito questa mattina di quello. Referisse esser in quello il castellano con 50 archibttsieri et altri 50 homeni di la ferra, et fra donne et pitti altri ICO. Che di vittuarie ne hanno assai, sichè per quella causa non hanno teina de perdersi. E vero che hanno poco vino. Ma che dubita assai, hessendo battuti da la scarpa verso l’aqua, perchè quella muraia balendose saria debile. Et che cavando per tuor tereno da slropar la porta falsa, hanno trovato una cava grande, quale va in triangolo, uno ramo verso la baltaria che fu fatta ora uno anno, l’altro verso la lerra, el Pallro fino a mezo il castello. Et che dicono che agiongendo con la trinzea a la ditta cava, sariano perduti, et che ora la trin-zea nostra è lontana de ditta cava quanto è una galìa. Et p’er quanto lui sa, ninno è ussito per andar a dimandar soccorso. Et che dicono che, perso il castello da mar, loro sono persi. A dì 29, domenega, fo san Zuan degolado. 276') Heri, di peste, uno nuovo et uno vechio, 8 di altro. Di' campo, da Cassan, di proveditori generali, di 27, hore .... Come erano zonti ducali 10 milia; ma sguizari soli, che sono 4000 page, ma in esse 3200 voleno 14 milia ducati, sichè si (1) La carta 275* è bianca. MDXXIX, AGOSTO.