143 MDXXIX, LUGLIO. 144 leno unirli cum li nostri per difender le vallade, et ancora loro, et, bisognando, ne faranno di altri, per quanto si hanno offerto, per andar conira il caste-lan di Mus et qualunque altro li volesse offender. Nui de qui siamo con fanti in esser, Ira domino Guido Naldo, qual ha fanti 400, et il colonello del signor Hannibal Fregoso con zerca fanti G00; et sul territorio a Ponte San Piero, quali al bisogno ve-nirano dentro, 4 compagnie, ponno esser in zerca fanti 350, el di le vallade di brexana sono solum venuti zerca fanti 800, de li quali sono fuzili molli che judicamo non esser restati più di G00; di queste vallade ne havemo solum zerca 350, et zerca 120 di Valbrembana hanno convenudo andare a difender quelle vallade, quali, se accompaguarano cum li grisoni per difension loro. El resto, iìn al numero di 500, liabbiamo pagati. Sono morti parte da peste et parte infeladi, et qualche uno anche fugiti. Sicliè, per le forze haveremo, non mancare-mo, benché il circuito è grande, et queste zenle havemo, appena suplisse a le guarde che, per la distantia, un loco non poi socorer, se non male, a l’altro. Tamcn, con la vigilanlia nostra si sforzarono di suplir. Li saccomani del campo nostro liozi sono venuti su la strada pubblica, et hanno tolti molti cavalli con biave, che conducevauo a questa cita, et se non li vien provisto per il signor duca et proveditori zenerali, presto si assediare-87* mo in questa citade. Del castellano di Musso havemo, che lui assolda zente, et fin hora haveva zerca 1000 fanti fra usadi et paesani, per venir a li danni di le montagne, ne le qual potrà far poco danno, per hesserli provislo, ma se venissero a la bassa per il piano, potriano far danni assai. Expeto questa notte o domani 1’ assalto di inimici, per lo aviso ho scrivendo questa. Io farò il debito, nè mancarò ponto, pur le forze suppliscano, ma ho pochi fanti per tanto circuito son qui, bisogna far di la necessità virtù, pur lo conossano quelli da Venetia. Date a hore 2 de notte. Summario de lettera da Crema, di 19 Lido, tenuta fin 20. Li exerciti sono dove erano li nostri a Cassano, fortificati di aque et ripari, et con quattro cavalieri mollo bravi ; inimici a Inzago, al qual .sono zor.li etiam li fanti erano in Lomellina, li quali hanno prima hauto Novi et Tortona et Riva. Da Zenoa si ha, che zonse a li 25 l’abaie di Negri, partito da Barzelona a li 4, et subito andete a Roma cum recapito di la pace tra il papa et l’im-perador, Ferandino, et il marchese di Mantoa, con dichiaralion di recuperar a comune spexe, per il papa, Ravena, Cervia, Modena et Rezo. Se dice, l’imperador dà una ila naturai al nipote del papa, con ducati 18 milia di intrada in dola. Et che’1 aspetava le nave zà partile da Malica per levarsi poi da Barzelona. Si judica che partirà da lì a la fin di questo, et a mezo avosto sarà a Zenoa, con galìe 25 soe et 14 del Doria et nave G ; son zonti a Saona fanti 3000 con 7 nave. Si dice etiam, che ancora si Iratava la pace. Et che si havea inteso a Barzellona la rolla di San Polo et del so exercilo. Le scaramuze che fanno ogni zorno li exerciti sono alquanto cessate, perchè inimici, che haveano sempre la pezor, stanno in sé. lenuta fino a dì 20, hore 20. Inimici hanno falto gran segno di feste, con trar artellarie per la pace fatta tra il papa et lo imperador, et li nostri li hanno risposo pur con artellarie per la nova di la venuta del re di Pranza in persona in Italia. Item, nostri hanno tollo l’aqua del Navilio a inimici, di la qual han grande incomodo. Item, inimici non si apresenlano più a le scaramuze, perchè sempre haveano la pezor. Die 22 julii 1529. In Maiori Consilio. Ser Nicolaus Bernardo, Ser Nicolaus Venerio, Ser Leonardus Emo, Ser Banditifus Mauroceno, Consiliarii. Ser Marcus da Pisaro, Ser Franciscus Bainerio, Capita de Quadraginta. Furono eleli per questo Conseio capitanei di Famagosta il nobil homo, prima, sier Tomà Contarmi el cavalier, et, dapoi lui, in suo sucessor, sier Anzolo Justinian fiol di sier Alvixe, li quali ambi novamente comparsi avanti la Signoria nostra hanno exposto, il dito sier Anzolo, che l’è proximo il tempo a dover intra.” nel suo rezimento el prefato sier Tomà, et lui a l’incontro che gravemente l’é impedito de molte et varie sue ocupation et lite, et non lo potria far nè pò esser aslreto andar de