115 MDXXlX, LUGLIO. 116 gioii corsi de la compagnia del capilanio Anzolo Santo Corso, che alozavano ne la caxa de un spicier, el qual per suspetto di morbo, questi tristi da lui orano parliti et andorono inercore di nolte in caxa del dillo spicier el lo amazorono per luorli li danari: et di cinque, che erano in tal caso, ne ho hauto doi et li ho falli impicar, ancora che il suo capitanio facesse ogni cosa per excusarli, dicendo si dovea haver rispetto a la nation corsa, de la qual ho hauto più richiami che de le zenle francese el di le nostre insieme ; et questo tristo ha zerca 80 compagni ; però si mandi altri fanti. Scrive de qui è fama, et da li inimici, che fra il re Christianissimo et l’imperador sia seguilo apuntamenlo, et se ne parla apertamente. Da novo, li inimici è alozati in questi lochi circunavicini a queste frontiere fino a Barletta, aziò li contadini suoi fa zi no lo loro arcolto, con far a questi paesi grandissime tirannie et robarie, che tutti sono disperatissimi. Et il marchese del Guasto non è ancora tornato da Napoli. Lettera del ditto, di 8 Imo. Io son debito a queste compagnie più di doe paghe, et bisogneria più di 20 rnilia scudi a satisfar tutti li rnei debili, el non havendo potuto avanti, per li respelti ut in litteris, mando a posta sier Andrea Rizo con tulli li conli a la illustrissima Signoria, per li qual riman debitrice de ducali più di G000, olirà le ditte do paghe; et la compagnia del Vayli è passa il suo tempo, el quella del Cagnol sarà subilo, al qual sono fuziti do capi di squadra cum tulle le squadre integre in Andri, da li inimici. Scrive, voria almen li fusse mandalo 600 fanti con la provision di pagamenti. El, mò terzo zorno, la compagnia del conte Julio et conte Orazio se ha-bulinorno, unde andai a la piaza per obviar, et si fece grandissimo tumulto, di sorte che mi fu tiralo di una pietra et fu cridato per li soldati di essi conti: «amazemo il proveditor! » Di che mi bisognò retarmi in caxa del magnifico gubernator Grili et incontrai li conti et li dissi : « queste sono belle pratiche de If fanti voslri che ogni trailo se abbigliano! » I quali conti, per smorzar tal rumor, perchè li fanti haveano preso tulle le strade et amazorono dui di la terra che insirono de caxa per veder che 69 romor era quello. Da poi cessalo il rumor chiamai li prefali conti, presente questo magnifico guber-nalor, et li comandai me desseno ne le man quelli mi tretle il sasso,- et loro scusandosi non saper quali fusseno, et li dicessi il nome che me li daria in le man, pur ho trovalo uno che 1’ ha conosciuto, et cussi ditto conte Julio me l’ha dato, et io 1’ ho fallo apicar per exempio di altri. Sichè mi allrovo in grandissimi travagli, sichè bisogna si mandi genie nova de qui, et mandar via questi in la malora. Da novo el marchese del Guasto non è ancora tornato da Napoli, tengo non venirà perché bisogna pagar ludo lo exercito, qual è alozalo in Ma-tera et in questi loci circumvicini, con la ruma de essi. Et beri el corse circa 50 cavalli da Conversano, loco de li inimici, verso qui, et per la compagnia de Piero Frassina et Alvise Matafari, che saltorono fora, ne fono presi circa 25 di loro cavalli, sichè si compirà di metter a cavallo lutto il resto, di quelli che fono presi questi zorni passati da essi inimici. Ilo hauto per ledere da Trani del Soranzo gu-bernnlor, et di dòmino Piero Maria Michiel execu-tor el di sier Jacomo Antonio Moro, che dice più la verità di altri, che il signor Camillo Ursino volse mandar. 200 fanti cum, el capitanio Pantha et il Casal con zerca 40 cavalli fora, con ordine andassero a Rivio per svalisar CO cavalli de li inimici, che un frate li vene a dir erano alozati nel suo mona-slerio, et si lassorono Irapolar da ditto frale, et cussi fono presi da li nemici cum li capi : sichè questo è il guberno del signor Camillo, et se io non mi trovava in questa terra, la saria di spagnoli. Lettera del ditto, di 11 Itcio. Beri fuziteno di le compagnie del conte Oralio et conte Julio da zerca 40 fanti, che andavano nel campo inimico et erano li principali di abbuiamenti, et per li villani de inimici sono slà svalisali et morti. Scrive si mandi danari da pagar le zenle, et cussi di lempo in tempo si lazi provisione, perchè •qui è extrema carestia olirà il morbo. Sollicilo a fabbricar la baltaria, di sorte che 1’ ho messa in forleza, et presto sarà in termine che la sarà più forte che prima. Scrive: liozi è ritornato Jacomo Bianchini, da Brandizo, qual mandai per contralar il contracambio di domino Nicolò Trivixan executor, che è prexon, con il Fonsega, qual è prexon di la università di Nardo, la qual non ha risposo a mie ledere, ma si fa difficile a darlo, et hanno risposto al messo, che’l signor Renzo li ha scritto lo tenga in bona custodia, sichè voriano lettere del signor Renzo a doverlo dar. Spero le haverò. El qual Trivixan mi ha scrilto una lederà. 11 prefalo Bianchini ha visto l’armala del jpnveditor Coniarmi in quelle acque de Nardò et Castro, siando dal marchese di