1-25 MDXXIX, LUGLIO. 12G Maestà del re per andar a ritrovare il Gran Signor turco, il qual è in Sofia, et già saria in Belgrado, ma per esser le acque grandissime non si possono fare li ponti sopra Sava, Danubio et altri loci, et per questo il prefalo Gran Signore slà in quel loco per esserli più comodo di questo, ma senza dubio fra termine di 15 zorni el se rilrovarà qua, et cum lui venirà il magnifico messer Aloisio Grilli, il qual come sia in Ungaria mularà il magnifico in reverendissimo, mi è parso dar questo aviso a vostra signoria, acciochè la comunichi il tulio a la Serenità del principe. Et perchè vostra signoria ancora intenda tutti li successi de le cose de Ungaria, li dico, come Ferdinando è ancora in Germania, el in Ungaria non ha pur uno homo, et li parliali suoi tulli sono disperati et tutti cercano misericordia, la qual forsi a qualcuno si concederà. Li vaivodi di Moldavia et Transalpina sono, di commissione di la maestà regia, entrati in Traiisilvania, la qual havea facto assà novitale, pensandosi che’l Turco non dovesse venire, et l’hanno in lutto et per tutto domata et redula a la obedientia regia. Di qua dal Tibisco solo vi resta Temesvar, il qual non ha vittuaria, et mangiano herbe, nè speranza vi è de haverne. Et se la Maestà regia vi mandasse, 1’ (laverebbe ; ma vote Sua Maestà che essi vengano senza esser aliter chiamati. La septimana passala una banda di la gente di questo magnifico sanzaco, insieme con 20 de queste l'uslate, hebbero, per spia, come 70 simile nave de quelle de Ferdinando et Pelro Perenio, con alcuni cavalli, veniano per fare corarie in Sirinio per el Danubio; li andorono in contro, etapresso'il Danubio in uno loca che si domanda Sechili proili-gorono le ditte 70 navette et cussi li cavalli de Perenni Petro, et tutte le prefale nave sono conrdule qua a Belgrado, et li homeni, quali vi erano suso, perchè hanno giurata fidellate al re nostro, sono stati liberali. De li cavalli autem ne sono scapolali pochi, et preso si è quello castello Secherò, et assecurato a le mane di la maestà regia. La qual si abboccherà col Gran Signore qua in Belgrado. In Buda è solum il palatino, et quel homo da ben del Strigoniense. 11 Vesprimio, Turzo et Nadasdino, come più prudenti et che non vogliono expectar questa furia, si hanno facto eleggere oratori a Ferdinando, il qual non sanno dove sia. Et il Vespri-mio va in nome di preti, il Turzo de baroni, il Na-dasdino de nobili, per vedere de havere soccorso conira il Gran Turco ; ma dapò la loro parlila son gionle lettere da Ferdinando a tulio il regno, che si maraviglia che epsi vedano il Turco avanti le porle del regno, et che non fanno provisione alcuna, sichè epsi sono in grande confusione. Par che habbiano deliberato, se potranno, di fornire Possonio, Albaregale, Slrigonio, el lassare tutto il resto libero, ma io non credo niente, anzi credo che ogni cosa lassarano libero, et che non lo po-trano tenere. Quello succederà ne terrò avisala vostra signoria, et quella sempre il tulio moslrarà a la sublimità del duca et degnarassi basare la mano a quella in nome mio. lo raccomando a vostra signoria la mia famiglia, lo, come il Gran Turco sia in Ungaria, ritornarò a Venecia. Insuper, io raccomando ancora a vostra signoria lo exibitore presente, quale è servitore de lo illustrissimo dominio et è homo da bene et mollo ben mi ha servito in questo viaggio ; il magnifico messer Joan Ballista da Molino me 1’ ha concesso. Et a vostra signoria me ricomando. Data in Belgrado, a li 27 de junio 1529. . Prego vostra signoria che raccomandi a la Serenità del principe questo presente messo, perchè a fare questi viaggi è homo mollo pratico el sollicito. L’ è apparso a la Maestà Regia di farmi gralia de 10 episcopato di Chanadino, el qual ancora che’l sia uno de li piccoli, non è però poco, perchè 1’ ho nelle mani. Solloserilta : Domìnationis vestrae bonus fraler Joannes Baptista Bon-zagnus electus Chanadie-nensis. A tergo : Spectabili et generoso domino Francisco Massario, illustrissimi Domini Ve-netiarum secretarlo mentissimo, uti fratri ho-norando. Venetiis. Riporto di homo venuto di Alexandria, par- 7Q tito a dì 15 luio 1529, fatto al signor dma de Milano. El Vislarin dice haver monilioni da vivere per più di uno anno, de grano el vino, item, artellarie et polvere abbastanza ; dimanda per bisogno di la città una compagnia de cavalli et do de fanti, et questo per haver lengua de li andamenti de nemici et bene guardare la città, quale non slà molto presidiata, per essere il capitanio Gavatio in Valenza et 11 altri capetanei non haver il vero numero, et male