473 MDXX1X, SETTEMBRE. 474 lantea besar las manos de Su Majestad, mucho mejor será in dejando el reino pacifico que en poder de sus nemigos, y por eslo la suplico 110 lome pena ni cogala (?) de quedar. Esla noche es venidas nuevas de 11 legada de su Majestad en yslas de Eras á los 5 del presente y d’ alli envió una gallea, con el marexal d’alogis en Genova, como verá V. S. por la inclusa copia del embaxador de Geuua, á la qual me remeto. Y en eslo es el ajuntamenlo de la paz con Franza. 303* A la sea embiando una libraca (?) de dosmil scudos por a pedir la milad de los caballos dichos que que-deran con V. S., y por qui el despacoaido duplicados no mi alargare mas de suplicarle trabaje con el señor marqúese embio mil y quinientos infantes al Cabo d’ Olranlo, que el conté de Burello con tres descalzos repió á Simón Romano que liaran los dichos infantes sii con el si vien en campan a, y pues V. S. vele qui imporla y para esas fronteras deven quedar mas 800 y 400 o mil infantes iusta cosa es que se remedie lo.de aquel del Cavo de Olranlo pues en ce esta la mejor cosa d’esle Reino. Da Napoli 12 Augusti 1529. Fernando d’Alarcon. 304 A di 5, Domenega. La Ierra, di pesie, uno, loco vechio, et. . . di altro mal. Vene in Collegio 1’ oralor di Fiorenza insieme con uno altro florentino, nomínalo Alvíse Girardi Dì Brexa, vene lettere del proveditor general Nani, di 3. Come il capílanío zeneral era andato quel zorno per la Ierra, et ordinalo le guardie, et quello acade, et da mattina si levaria, et lui proveditor con lui, per Desensan con 1000 fanti, li quali voi farli passar in gardesana. Et ha scritto a sier Jacomo Boldù capilanio del Lago che prepari le fusle per levarli. El ha inteso li lanzinech esser presti a calar, però voi far provisión. Di Lodi, del Venier orator, di 2". Come il duca ha baulo aviso che a dì 30 del passate l’impe-rador parli di Zenoa per venir a Piasenza, et è zonto a Govi mia 3 di Zenoa, el ha terminalo star 8 zorni in viazo. Et come era alozato in uno palazo di mes-ser Andrea Doria. Da liorenza, di sier Carlo Capello orator, di 2. Come sono lettere di oratori fiorentini, di Zenoa, di 30, che Cesare li ha fatto intender, che volendo trattar accordo bisognava loro havesseno mandato di trattar, unde questi Signori hanno ter- minato mandarli il dillo mandalo, et cosi ge l’hanno mandato ampio, excetlo do condilioni, che Medici non entrino in Fiorenza, et che non li sia dato alcuna forleza in le mano. Scrive come li imperiali sono a campo a Spello, et loro dentro si difendono. Fo ferito Zuan di Urbino di uno arcobuso. Malale-sta Baion in Porosa si voi difender et è in ordine di zente; ogni poco di soccorso che se gli desse si mantellina. Scrive hanno de lì, l’imperador haver dillo alcune parole per le qual monstra mal animo contra veneliani. Da poi disnar fu Gran Conseio. Non fu il Sere- 304* nissimo, vieedoxe sier Alvise Malipiero, perchè sier Francesco Foscari consier più vechio non vene a Conseio. Fu posto una parte, per i Consieri, dar licentia a sier Vicenzo Venier podestà di Cittadella di venir in questa città per giorni 15. Fu posto, per li dilli, dar licenlia di venir in questa città, per zorni...., sier Benelo Boldù podestà di Porlobufolè, el qual vien . . . ., lasando in loco suo....... Fu fallo tre del Conscio di X : sier Marin Zorzi el dottor fo savio del Conseio, sialo do anni ammalalo, che mai è sialo in Pregadi, pur adesso va fuor di caxa ; sier Antonio da Mula fo consier ; et sier Piero Landò fo capilanio zeneral da mar con titolo di Savio del Conseio et fo pezo di altri, ltem, 6 di Pregadi, tutti vechi, et uno di la Zonta. Etiam fo fallo Masser a la Zeca di l’oro, et per inadver-tentia fo nominalo sier Sebaslian Bernardo fo Go-vernador de le lntrade, volendolo tuor di Pregadi, et te tolse quello .... (?), ma piezo a loro, non si notò et le voxe andò zoso. Da Udene, di sier Marco Antonio Contarmi locotenente, di 2, fo lettere. Con avisi di le cose del Turco. La copia di la lederà scriverò qui avanti. Di Ferrara, del Venier orator, di 3. Come il duca li havia dillo si feva zente a Forlì et Faenza a nome del papa, el par voghilo andar a luor Cervia per esser quella lerra mal custodita, et esser assà sali, che valeno assai. Scrive li oratori a l’imperador erano . . . •......ltem, che l’impe- ralor era partito di Zenoa, et veniva a la volta di Piasenza, stato il primo dì a uno palazo di messer Andrea Doria, mia 4 apresso Zenoa. Da Bavena, dii conte Mercurio, di 4. Scrive di la unione di le gente pontificie del conte Nicolò da Bagno et Zuan di Sassatello el di uno suo ne-potè el altri 4 capotatici, con numero di gente in