189 MDXXIX, LUGLIO. 190 questa bora in campo, del clic è restato allegro lutto lo exercito, haveudo intesa questa fazione tanto onorevole come la è stala. Diman li scriverò come sia seguilo il lutto più difusamente, perchè questa sera non si ha ben potuto intendere, lo ho visto li dui capi de fanti, 'l’odaro capilanio di cavalli, et li 20 soi, tutti con elmi et celate eie. 113* In questa malina, in la Quaranlia criminal et civil vechia, per sier Marchiò Michiel avogador di Comun, fo menado sier Jacomo Simitecolo avogador extraordinario, che presto sarà suo collega, per lui intromesso per il caso et processo di Tranquillo scrivali a le Cazude, intromesso per ditto Semite-colo ; et parloe dillo avogador, presente esso Simitecolo, facendoli opposilion, lm trailo una scrittura del processo et posta un’.altra, ancora sia simile, item, non ha voluto metter in scrittura una testimonianza falla per sier Ilironimo Dandolo qu. sier Francesco, et fatto lezer il processo. Doman li risponderà il Simitecolo. Da poi disnar fo Conscio di X con la Zonta, et in do scurtinii fono falli 9 da esser posti in le nostre terre, justa la parte presa, sichè vien a restar a farne altri 6, per il compir di numero 31. Primo scurtinio, rimasi: Sier Beneto Marin fo di Pregadi, qu. sier Marco. Sier Francesco Corner fo podestà in Antivari, qu. sier Zorzi. Sier Jacomo Nani fo patron di nave, di sier Polo. Secondo scurtinio: Sier Zuan Bembo fo soracomito, di sier Alvise. Sier Alexandro Zorzi fo soracomito, qu. sier Alvise. Sier Sebaslian Venier fo patron di nave, qu. sier Jacomo. Sier Zuan da chà Taiapiera fo soracomito, qu. sier Luca. Sier Anzolo Michiel, qu. sier Nicolò el dottor. Sier Alvise Bembo fo podestà et capilanio a Coneian, qu. sier Vicenzo. non Sier Antonio Valier di sier Beneto, non si provò per esser zudexe di Mobile. Noto. Beri a Carpaneo, hessendo sier Alvise Michiel qu. sier Vettor, fo Consier per danari, a la villa a Carpaneo sotto Mestre, par che uno villan li robava alcune noxelle nel suo orto, et lui dicendoli villania, il villan li rispose, et....... Messer Aurelio carissimo. (1) 114 Hoggi, desiderando d’ andar a veder li nemici, poiché loro non vogliano venir da noi altri, son montato a cavallo con circa 25 de miei homini da bene, et circa 200 fanti fra arcobusieri el homini armali, et ho circondalo il campo d’essi inimici, nè mai ho ritrovalo fuora persona, dimodoché quasi pensando non poter far cosa buona, mandai da detti fanti, comeltendoli che si dovesseno retirar pian piano verso il logiamento; ma non stele guari che ritrovai forse da 40 lanzchenech in una imboscata, quali vedendosi scoperti saltono in campagna. Noi, che altro non desideravamo, dessimo drenlo et rompemoli, de quali ne sono stali falli molli prigioni, et il resto morii. Dappoi questo, venendo ragionando fra noi di questa Catione falla, comparseno alcuni cavalli de nemici che erano circa sei o sette, et il resto, che potevano esser j ]4* cerca 40, gli seguitava drieto por una strala co-perla. Io, che invero era certissimo che erano assai, feci retener le briglie in mano a li miei, et avertiteli del tutto, sin a tanto gli altri si scopersero, che subito cognobbi che erano albanesi, et de li buoni siano nel campo cesareo. Li mei che stavano come fa il cane ai lascio, quando vede la lepre, tulli stretti insieme, et io con loro, cridando: « serra, serra,» serassimo di sorte che li mellessimo tulli in rolla, di modo che ne habbiamo presi circa 30, con il capo che si dimanda il capilanio Teodoro Strassi -none et il suo locotenente, che certo si hanno diportati da Cesari. Et in segno di ciò, io ho rilevato incontro di lanza che m’ ha passato una spalla di banda in banda; ma, spero in Dio, non haverò male, per esser nella carnaccia. Vi ho voluto dar avviso, acciò che se altri scriveranno voi anco ne possiate ragionar la parte vostra. Fate le mie solite jjg raccomandalioni, et voi bene valete. Dite a messer Vincenzo, in nome mio, che s’el signor Sismondo non volesse dar li cavalli per 400 scudi, el che ’1 ne dimandasse più, che gli ne dia 500. Di Cassano, il 24 di luglio, a hore 2 notte, 1529. Se si ritrovavano li fanti a questa falione, non (1) Lettera originale.