357 MDXXIX, AGOSTO. 358 esser agravali de la laxa, per dedur il pagamento in longo non hanno curalo de farsi expedir da li 7 savii deputali, el etiam da li deputati ne le cita nostre, conira quello che fo deliberà per questo Conscio a dì 8 di luio proximo preterito : al che hessendo da proveder debitamente aziò si possi haver il denaro tanto necessario a questi tempi, però L’an lerà parte che cadaun taxato del reverendo clero debbi pagar in termine de zorni 8 quanto è la sua taxa, prima cum i1 don di 10 per 100, et non pagando in ditto lermine se babbi a scuoder de li restanti cum 10 per 100 de pena, la qual sia de quelli ministri nostri faranno la exa-tione da esser divisa secundo la forma de li oilicii soi. Nè si possi seuodar il cavedal senza la pena in modo alcuno, et quelli si agravarano de ditta sua prima taxa, debbano esser alditi da li deputali, da li quali hessendo per iuslitia sublevati in parie alcuna de la sua prima laxa, siano refali de dilla parte di quello se trazerà da quelli che per dilli deputali sera deliberà che debino per iuslitia pagar de più di quello è la sua prima laxa, hessendo laxati manco del ¡usto et conveniente, si in questa città come fuori et cadauno ne le sue terre. Et sia imposto sì a li 7 savii deputati in questa città come a li deputali in tulle le città nostre che, solto debito de sacramento, debbano cum ogni prestezza dar expedi-lione a quelli si senteno gravali, et limitar a quelli sono taxati manco del iuslo quella parte sarà sublevata a li agravati, come per iuslitia li parerà, talmente che la Signoria nostra habbia li ducati 120 milia rechiesli a tulio il clero subieclo al stato nostro, dovendo però cadauno pagar in el termine et cum li modi dili di sopra. Et di questa delibe-ration sia data noticia a li rectori nostri da terra et da mar, cum ordine che la debano exequir. Et il lermine se intenda a quelli da terra zorni 8 a quelli da mar zorni 15 dapoi che haveranno re-cepulo et publicato la presente deliberation nostra. Et perchè li reverendi frati de la congregatimi de San Zorzi, si ben par le partide fale a l’oficio di Governadori appar che habbino pagato tutta la li-223* mitation sua, tamen restano dar a lo Armar, al qual sono stà deputati ditti danari, circa ducati 4000, è cossa conveniente che pagino, però sia preso che per li danari restano ad exbursar siano a la sopradilla condition de pagar nel termine sopradi Ito, cum il don overo con la pena come di sopra è ditto. De jiarte — 84 — 90 f Ser Aloysius Moccnicus eques, Sapiens consitii. Vuol la parte bora leda cum la infrascritta con-dilione, zoè : perchè la tanxa imposta al clero de questa città a raxon de decime 4 et meza è insu-portabile a molti di esso clero, hessendo la condition -ua diversa da quelli di la terra ferma che hanno le soe intrate de possession, et questi del clero veneto le hanno de case et monti, che hanno molle tare sicome a tulli è noto, unde è da haverli rispetto per la summa de ducati 3500 in zerca, tamen di quali pretendeno esser desgravali, il che far non si poiria senza lo sgravar de monasterii di monache, a li quali hebbero i savii precessori conside-ralione de non dar tanta graveza, però a li dilli de questo clero veneto debbano esser defalcati i ditti ducati 3500 in zerca, et in loco di essi siano imposti allratanli del clero de Ravenna opulentissimo. De parte 38 De non 24 Non sincere 43 A dì 21. La matina. La Ierra, beri, di pesie uno, loco . . . ., et 7 di altro mal. Di campo da Cassan, fo lettere dì 19. Come inimici erano a Melzo et fevano far il ponte sopra Po ; chi dice per passar di là et andar a Piasenza, et chi dice per aspetar l’imperator il qual doveva venir di Zenoa. El duca di Urbin non si voi partir fino non sapia la via lenirano, perché levandosi ruinaría quello ha acquistato al despello di loro nemici, li quali sono venuti a Marignan. Si iudica voglino andar a Santo Anzolo o a Pavia. 11 capitanio ha scritto al duca provedi a li lochi. Ilor le zente mimiche non voleno andar avanti; voleno danari, ducali 23 milia, et non li hanno se non 9000. Con altri avisi. Il capitanio zeneral dice voi conservar tulio il nostro stalo. • Da Lodi, di V orator Venier, di 19. Come milanesi hanno electi 3 oratori a l’imperator a Zenoa, et il Leva non voi vadino senza di lui. L’im-perator ha conduto con si di Spagna 0000 fanti scalzi et mal in ordine et baludí dal mar, li quali li voi mandar verso Mìlan, et ha scritto a Piasenza li prepari alozamenti per la soa persona con cavalli 2000. Et che’l governator di Piasenza, eh’ è per nome del papa, ha fato far una crida tutti porli le biave in la terra et li citadini vengano dentro. Si-