355 MDXXlX, AGOSTO. 356 222* litteris, che dieno andar verso Ilongaria Et altre particularità. La copia di la qual lettera, polendo haverla, noterò qui avanti. Da Vicenza, di rettori, di 19. Con avisi auli di sopra, che a Trento erano zonti fanti 300 et a Enego 500, et aspetavanodi altri. Di sier Francesco Pasqualigo proveditor zeneral, da Vicenza, di 20, horc 2 di notte. Come era zonlo de li, stalo a Barbaran, fato la mostra a li fanti 500 di Gabriel da la Ili va, et ne lia Irovà boni solum 407, il forzo paesani, sichè la Signoria è inganà di grosso. Scrive, fé la monslra et li feva intrar in una caxa ; li dele danari el inviadi verso Verona eie. Scrive le nove haute di Trento, et P ordine posto in fortificar la terra in lochi più deboli, a li reclori, et damatina si parie et va a veder li passi. Fu posto, per i Savi, expedir sier Alvise d’Ar-mer va proveditor zeneral in Brexa, videlicet per spexe di 2 mexi ducali 240; item, per comprar cavalli ducati 120, per forzieri et coverte ducati 30, per il secrelario, in don, ducali 30; et lutto a lire 6 soldi 4 per ducalo. Item, che ’I possi portar con sé arzenti per P amontar di ducati 400 a risego di la Signoria nostra, da esser stimadi per P olìcio di le Raxon nuove, iusta il solilo. Ave : 168, 11,0. Fu posto, per i Savi del Conseio, Terra ferma el Ordeni, una lellera al capitanio zeneral da mar in risposta di soe ; el che vedando la impresa de Brandizo esser dificile si debbi levar con l’armada fra 3 dì, exequendo quanto li è sta scritto per le altre, et redursi a Corfù over in Boca di Cataro : et per la pace fata a Cambrai se ’1 signor Renzo volesse consigliar le tere a cesarei non lo lassi inlrar in le nostre clic teniino in Puia, nè etiam alcun francese. Et iti consonanza si scriverà al proveditor zeneral Viluri. Et li Savi ai ordeni voi le lettere, exceto si dica, dove dice tre nomi, in pochi zorni. Et parlò sier Po- lo Valaresso, è sora le viluarie, si mandasse l’armata in porto raguseo. Li rispose sier Alvise Sagralo, patron a l’arsenal, voria P andasse a le Merlerò. Fo conzà le lettere, vadi altrove dove li paresse. Andò le lettere. Presa quella di Savi. Fu posto, per li Savi, excelo sier Alvise Gradendo, scriver a sier Gabriel Venier orator.apresso il duca di Milan una lettera di tralar la pratica di far accordo con l’imperador per via di Domenego Sauli, ut in parte. El contradisse sier Alvise Gradenigo predilto, dicendo non è da far alcuna cosa per amor del Tur- co, con altre raxon che non si dovesse scriver alcuna cosa. Et li rispose sier Domenego Trivixan il cava-lier procuralor, savio del Conseio, et fo mal aldito, perchè il Conseio non senliva tal opinion, unde fo rimessa a uno altro Conseio, con credenza grandissima. Fu poi posto, per i Savi del Conseio, exceplo sier Alvise Mocenigo el cavalier, savi di Terra ferma, la parte che il clero di questa terra pagi quanto dieno dar per P ultima tansa. Et sier Alvise Moze-nigo el cavalier messe un scontro che a loro sia difalcà, come sarà termina, ducali 3500, quali siano posti al clero di Ravenna ut in parte. Et primo parlò sier Piero Trun, uno di Savii deputati, narando il gravame del clero di questa città et la inequalilà fata, et meritano esser sufra-gadi, nè si poi sminuir a un et cresser a P altro come si fa in terra ferma. El li rispose sier Lunardo Emo savio del Conseio, qual voi al tutto i pagi eie. Dapoi parlò sier Alvise Foscari, uno di Savii deputali, con bona voxe, et fe’ optima renga. Et ite-rum sier Lunardo Emo andò a rispundcrli, car-gandolo molto, dicendo so fradello vadagna 2000 ducali a P anno a la Zeca. Andò le parte : 43 non sincere, 24 di no ; del Mozenigo savio del Conseio fo 38, di savii 84. Ite-rum ballolata, 57 non sincere, 31 del Mozenigo, di la parte di savii 90, et questa fu presa. Noto. In questa terra è zonti alcuni brexani imperiali, videlicet Marlinengi dependenti da quelli di Gambara, videlicet uno Zorzi da Marlinengo Gol di domino Cesaro, et uno conle......da Gambara fo fiol del conte Zuan Francesco, et altri, i qual andavano per piaza vestiti di seda con spade et assà famegii drio con spade. Die 20 Augusti 1529. In lìogatis. 223 Sier Marcus Dandulo doctor, eques, Ser Aloysius Gradonico, Ser Leonardus Emo, Sapientcs Consilii. Ser Hironimus Pisauro. Ser Plùlippus Capello, Ser Jacobus Delphino, Ser Hironimus Grimano, Sapientes Terrae firmae. Hessendo interdicta la exalione del denaro del reverendo clero, per causa de li taxali che dicono