583 MDXX1X, SETTEMBRE. 584 Da Brexa, vene lettere di sier Polo Nani proveditor generai, di 20, liore .... Come il signor duca ha via pur di la febre, et non havia voltilo luor medicina alcuna, solum meterse do ventose suie : par sia pelechie, tamen nel settimo ha mlorato. Era zonlo uno medico da Crema, et uno altro da Manloa, et aspeia con desiderio l’Augubio. Inimici sono pur in Lonà ; hanno butato zoso le mure verso Brexa, aziò hessendo assaltati possino ussir fuora preslo. Antonio da Leva è vernilo con le zente mia do apresso Santo Anzolo. Se judica vogli tuoi* la impresa di Pavia. Da Cremona, del Venier orator, di..... Con aviso esser zonlo lì, venuto da Piasénza.el ruai-stro di caxa del papa episcopo Vasinense, per exor-tar il duca a dar le terre richieste da l’impcralor, zoè Pavia et Alexandria, aziò siegua l’accordo. Da Verona, di rectori et proveditor generai Dólfin, di Iteri. Come hanno per lettere di sierjacomo Boldù capitanio de! Lago, di 21, da Sermion, inimici esser pur in Lonado, et il signor Alvise da Castion esser corso verso.....et fatto preda di più di 1000 cai di animali, per il che hanno mandato esso provedilor .... archibusieri nel loco di Valezo, aziò quel passo non si perdi. Il marchese di Mantoa è pur amalato ; ancora non si è parlilo di Mantoa. 374* Da Ferara, del Venier orator nostro, di..... • Come il duca ha aviso da li sui oratori da Piasenza, quali non scrive se non le coso pertinente al suo accordo, però non poi saper de P impcralor nulla. Fo leto uno aviso di ano da Piasenza, era soldato del duca di Ferrara, dal qual è sia casso dal duca di Ferara et venuto a Brexa dal signor Alberto Scolto, et dice che ’1 duca cassava le zente, et lien saria d’acordo con P iinperador, et daria Modena et Rezo al papa. Da Trani, di sier Zuan Vitluri proveditor generai vene lettere, di 2 et 5 septembrio. 11 summario di le qual scriverò qui avanti. Fu posto, per li Savi tutti, una lettera a! capitanio zeneral da mar, et successori, che, atento il duca di Nichsia non babbi pagalo quanto el dia dar a sier Jacomo Pixani qu. sier Domenego el cavalier, justa P accordo Ira loro, per il che resta credilor di ducati 514, pertanto volemo col Senato che el mandi una o doe galìe a Nichsia a dir al dito duca voi immediate exborsar quanto el dia dar al pre-falo nobil nostro, altramente che li faremo provi-sion, et cussi di anno in anno debbi exeguir. Ave : 179, 7, 6. Fu poslo, per li Consieri et Cai di XL, poi leto una supplicalion di sier Alexandro Mariti qu. sier Hironimo, qual quando morite suo padre era in rnenor eia et hora Iruova il padre debitor, et voi refudar i beni paterni non obstante il tempo pas-sado di la leze, però li sia concesso poter refuda-re eie. 198, 4, 5. Fu poslo, per li Savi : alenlo la importanti de le ciltà di Havena et Zervia, sia dati ducati 1000 per pagar li fanti de li a sier Domenego da Moslo va provedilor a Ravena, el questo senza altra baio-tal ion del Collegio, per non potersi hora ballolar per non atrovarse salvo uno savio di Ordeni. Ave : 203,3,1. Fu poslo, per li Consieri, Cai di XL et Savi, su-spender li debiti di sier Domenego Miehiel qu. sier Zitane, debitor di la Signoria nostra, per do anni, a le Raxon nove, per perdila di daci, ut in parte. Ave : 180, 23, 10. Fu presa. Copia di lettere da Trani di sier Zuan Viluri 375 proveditor generai, date a dì 2 septembrio 1529. Le ultime mie fono di 29 el 30 del passalo. Et da poi sono venute di qui le nove di lo apontamen-to, seguito fra la Cesarea Maestà et il re Chrislianis-simo, ogni zorno. Lo illustrissimo signor Renzo mi ha mandato con lettere credential domino Virgilio per intender la certeza di tal apontamenlo, de! qual mostrava non esser mollo conlento. Et cognosendo io la servitù sua verso la Signoria nostra, per ben certificarmi beri andai a Barletta con il capilanio del Golfo, et visto la galla, sua signoria vene lino al muoio, et dismontalo che io fui con il prefalo ca-pilanio, et fate le debite salutatone, ne havea fatto menar cavalcature, et se ne andassemo al suo allogamento. Et mi tirai a parte con soa exeellenlia et inlrato in ragionamento de P apontamenlo, del qual monstrò con me haverne dispiacer, eum dir in questo proposito molte parole che il re Chrislianissimo havea falò una pace mollo vergognosa et con poco honor suo, con maravigliarse grandemente che la Signoria nostra nè Fiorentini non siano compresi in ditta pace. Risposi io a sua signoria nou mi posso persuadere che il re Chrislianissimo non liabbia compreso la Signoria nostra, con dirli: « Illusissimo signor, con la signoria vostra non mi bisogna far molle parole, cognoscendo quanto quella ama la illustrissima Signoria za tanti anni : se per caso il re Chrislianissimo ve scrivesse che havesse restituir