19 MDXXIX, LUCUO. 20 colo, tamen, per quelle di 29, era miorato assai. , Scrive haver parlalo con il Sai viali ; li ha dillo esser ledere di Franza, da la corte, di 17, come il re ha-via intimalo a li oratori fosscno lulli in Piccardia con i loro mandali per tralar la paxe zeneral. ltem, come madama la rezenle andava a Cambrai, dove saria madama Margarita eie. Scrive, si tien a Roma l’accordo sia fatto fra Cesare et il Christianissimo. Avi>a, Malalesla Baion esser in Porosa con pressidi, havia fallo taiar la lesta ad alcuni castellani et altri, quali se intendevano con la parte contraria. Sciive esser zonla la nova, de lì, di la rolla dala per spagnoli a monsignor di San Polo, con la captura di ditto San Polo et altri, et che ’I papa, per quello P intendeva, havia hauto dispiacer, dicendo non bisognava a questi tempi che si trata la paxe. ltem, scrive haver hauto le lettere nostre zerca i preti di Venetia ; vederi darli execulion. Fo leto la relation (de) quelui, io mandato per il Conseio di X questo marzo in Spagna, mollo longa et copiosa. Et olirà quello ho scritto di sopra, è questo aviso: che l’imperalor haverà 20 milia fatili, quali si levano a Malica, et li 2000 adesso mandarla a Zenoa. Scrive Cesare haverà ducali 600 milia di le perdonanze, et 250 milia dal re di Portogallo suo cognato, per la renonlia Soa Maestà ha fatto di la navegation in India. ltem, che l’arzivescovo di Taranto è capitanio di le nave, et haverà 100 nave. Et come era compilo il manto imperiai, cargo di zoie, per Cesare. ltem, quel nonlio del papa et suo maistro di casa, episcopo . .. (Vasonense) che partì di Roma, el zonse lì et ha concluso accordo col papa. Al lutto verà in Italia. ltem, fo ditto, madama la rezenle andava a Cambrai a Iralar paxe lì in corte, ma si tien non sarà. Dice che l’imperador fé far una crida lutti francesi et pieardi, che fanno 1’ ofìcio de fachin, fra certo termine si partise de li soi regni, et passadi, è sta trova zerca 2000, li quali è slà posti in galia per forza con le cadene, et lui li ha visti in galia per forza. De lloma, a li 29 de Zugno 1529, scritte al signor marchese di Muntoa. Sono venule lilialmente lettere, di Barzelona, di monsignor maestro di casa del papa, di 3 et 10 di questo, quale significano l’arrivo suo de lì, che fu a li 30 de mazo, el 1’ honor fattoli per lo imperalor che lì mandò incontra alcune galìe con signori et gentilliomem per lionorarlo, non ostante che soa signoria havesse fatto intender a Sua Maestà che desiderava di entrar privatamente et senza pompa. Ella lo accolse et accarezò molto, dimostrando essere oplimamenle disposto verso le cose di nostro signore et de la Chiesia, affermando la passala sua di qua per ogni modo, benché non si specifichi precisamente il quando ; ma esso monsignor maestro di casa attesta le molle provisioni che si fanno di gente, victuarie et altre cose necessarie a lai passaggio, scrivendo che non si ha da dubitare che non habbia ad esser per ogni modo. Tocca anche in queste lettere di la pratica di la pace che si tratta in Fiandra, et dimostra che lì se ne sperava molto. Altri particolari non se intende del scriver suo. Ci sono lettere da Parigi, di 17 del presente, che avisano come il Christianissimo era partito il dì inanzi con tutta la corte per andar verso Pieardia, et Sua Maestà havia fatto intender a li oratori che si trovano presso lei, che fra termine di 8 giorni haves-sero ad essere ad una terra, pur in Pieardia, che non è molto discosta da Cambrai. Et confirmasi pur che questa pace habbia ad haver effetto senza du-bio, el si viene anche a qualche particolare di capitoli, zioè il re exborserà de praesenti un milione et 200 milia ducali, il residuo fino a la summa de due milioni si consigna il re d’Ingalterra per il credilo che P ha con la Maestà Cesarea, la quale dà la Gola primogenita legilima al delfino, et al duca di Or-liens la nepote, figlia di madama Leonora, la quale resterà,come è, moglie del Christianissimo. Sua Maestà renunlia tutte le ragioni che potesse haver ne le cose de Italia senza exception alcuna, et par che si intenda particolarmente. che il stato de Milano habbia a restar al duca Francesco Maria, ben con tributo grossissimo a la Maestà Cesarea. Nostro signore va continuando nel miglioramento. Aspetta 8* con desiderio questo maestro Scipio medico del signor duca de Milano, qual dice esser qui o domali o 1’ altro. Sua Santità questa matina ha aecellala la chinea che li ha apresentato per conto di Napoli el Signor orator cesareo, in compagnia del quale era anco il signor Andrea Borgo, et l’atto di tal apre-sentanone è stato fatto ne la prima sala de le stanze* di prefata Santità, dove ella si ha fatto portare in sedia, et vi si sono trovali tutti questi reverendissimi. Da poi la celebratione di fa messa solenne in Santo Pietro, le parole usale per il prefalo signor oratore in lingua spagnola sono state de la sostanza consueta, et la risposta di Stia Beatitudine similmente, come la suole accettando ditto censo, senza prejuditio di le ragione sue et di la Sede Apostolica. Erasi ditto che il signor orator francese dovea far