389 mdxxix, sima gralia re di Francia Christianissimo, Ferando , per simil gralia re di Hongaria et di Boemia archi-duca eie., Arrigo per simil gralia re di Ingallerra, signore di Ibernia et difensore de la fede, per la difesa de le loro persone, beni, siali, paesi, terre, signorie, soggetti et vassali. La qual cosa è per il mezo et intervenirne di le altissime el excellenlis> sime madama Margarita, arciduchessa d’Austria el dotatrice di Savoia, Aluisa duchessa d’Augulem, d’Angiò eie., madre del re Christianissimo. Di sor-le et In maniera che da qui manzi tutte armi, instrumenti, simullà et malevolenze cesseranno intra loro, loro soggetti et vassali, et potranno conversare, Iraficare et mercadanlare I’ uno con l’altro di tulle mercantie non prohibite nè difese, el inoltre andar, venire, soggiornare et ritornare rispettivamente ne’ loro detli paesi, tanto per mare, terra et aqua dolce, sicuramente, senza alcuno disturbo o impedimento, pagando li dretli et dalii accostumali anticamente, et ritornerà ciascuno ne’ suoi beni come era avanli la guera. Et è proibito et vietalo a li vassali et vassali da una parte el da l’altra di non conlravenir a quel che è ditto, anzi di tutta loro possanza osservarlo et interleneiio, sotto pena di esser puniti come rompitori di pace. Et si conielle espressamente a governatori di le provincie, aruii- 247* ragli, vice armiragli di delle, el a loro balgii, siniscalchi, proposti, castellani, et a lutti altri loro offi-cieri, che facciano intertenere el osservar la dilla pace iuxta la forma el il tenor detto, et punir li tralisgressori di quella. Et inoltre hanno i dilli Signori ordinato, a fin che nissun possa pretendere ignorantia, che la sia publicala et bandita ne’ luochi accostumali, et farsi le publicationi et bandi. Data Cambrai, a dì 5 avosto MDXXIX. 248 reofori eli Verona di 23 avosto 1529, mandano questo riporto. Uno nontio di domino Piero Spolverino, venuto da Hispruch et altri loci superiori, riferisse haversi partito dal predillo loco di Hispruch marli proximo passato, che fu a li 17 di l’instante, dove il luni erano gionti da 25 in 30 cavalli borgognoni, et intese che ne venivano drieto da 500. Capo de li predilli 30 era uno conte Felix ; el che ultra li 500 ne doveano venir in due volte, per causa de li allogamenti, 1000, che sariano in tutto 1500; et erano allora, per quanto inlese, allogiali mia 10 italiani di là da Isprueh. Dice haver veduto mia uno de sotto Ispruch bandiere due di fanlarie, et dicevasi esser AGOSTO. 390 da Alla una et l’allra da Sboz, el tendevano verso Trento ; capo uno da Trento che non si ricorda il nome ; et erano ben ad ordine; el quasi la mila archibusieri. Che vernano condititi da Ispruch per la strada ¡stessa da carri 55 de municione. Gionso a Trento venere proximo passato a li 20, dove stelo tutto il sabato. Che in ditto loco vite bandiere 7 di fanlarie, tre di le qual rimasero ad allogiar ne la terra, et quattro dispensorno per le ville circumvici-ne. Che ancor lì non erano gionte cavalarie, salvo certi capi che faceano transito. Che fuor del castello di Trento, sopra la piazza, gli sono pezi di arlellarie 24, di quali ne sono da pezi 8 grossi, et etiam scale 10, ad ordine con li soi ponti di sotto et le rotelle dì sopra. Che ’I si aspettava la cavallaria el reslo de fanti che era a Marano el poi doveano mettersi a caminar. Et che ancor non era venuto ordine dove fìrmamente dovessero andar ; ma ben diceasi clie’l ponle voleano buttar al loco dove bora uno anno.... Summario di lettere di sier Hironimo da chà da Vexaro capitanio renerai di mar, date in galia a Gausiti, a dì 14 avosto 1529, sonte qui a dì ... . ditto. Come a dì 11, apresso Monopoli, scrisse il zonzer di le cinque galìe che veneno da Corfù con lettere del proveditor Pexaro, che mi avisa la execution fala a li mei ordeni et la operalion contra quelli tristi di la Zimera, che in vero è stata operationc necessaria per lenirli brenati, az^p non fazino più de simcl inali. Et a li 12 mi levai da Monopoli zerca a bore 4 di zorno per far fornir uno canon levato de lì da invidar. Et in quella hora azonse il magnifico domino Alinorò Morelini capitanio al Golfo, ritornato di Capo di Otranto con le C galìe, il qual mi apresenlò una lettera di domino Simon Romano, qual manda la copia, el in consonanti* ditto capitanio mi ha riferito, et di più che a 27 del passalo a la cale di Galgiano messe in lera le zente et imediate si reseno a la liga molti lozi, talmente che haveano moltiplicalo le zenle al numero di 2000, #t fallo dillo domino Simon re-slrenzer le zenle nimiche in Leverano, Copertino, Cucia et Santo Pietro, et lui restava patrone di la campagna, et rizerca il favor di le nostre galìe. Et dice li haveano usalo fortune, che li havea obvialo ad exeguir alcuni desegni per mare, el di le fortune è certo, dicendo esso capitanio non ha poti) La carta 248“ è bianca, Mancano nel testo le carte 249 e 249*.