IoBj COMPENDIO DELLA STORIA E superfluo il lodare ciò che tul li universalmente ammirano. É ancora inutil cosa lo analizzal e un poema epico di cui tutti sanno l’andamento, e che molti hanno letto. Mi limiterò dunque qui ad alcune generali e rapide osservazioni. Ninno disconviene del carattere di grandezza e di sublimità che regna in tutto il corso del Paradiso perduto, (i) Ma quel che per tre edizioni successive-La seconda edizione è del i ( "J. e la terza del 1C7S- Passarono dunque undici anni per lo spaccio delle due edizioni. Nel 1680 la vedova ili Milton vendè la proprietà del Paradiso perduto per otto lire sterline. Debora , una delle sue figlie , sposò un les-silore di Spitalfields , e moli nel 1727 lasciando la figliuola Elisabetta ; la quale sposò ancora un tessitore. Da quest’ultimo matrimonio nacquero sette figli, i quali morirono tutti senza prole-La nipote di Milton, che ricordavasi bene il suo avolo , teneva una misera botteghina di spezie-Nel iy5o si rappresentò il Como a suo piofitto, che le fruttò la somma di trenta lire steri ine.Le fu rimesso il danaro, dire Johnson, senza che si fosse mai venuto a capo di farle compiendere che mai potesse essere una rappresentazione a benefizio- (1) È sovente avvenuto che alcuni critici , a" nalizz.ando i pregi del Paradiso perduto, e facendovi sensatissime disamine , hanno fatto le più sragionevoli osservazioni. Credercbbcsi mai elio Johnson, in una bellissima notizia guardante Milton , dice in proprii teimini?» I'1 quanto alla interezza del disegno di Milton,