112 COMPENDIO DELLA STORIA un’ode piacevolissima sulla Solitudine , e Parnell sulla Contentezza ; ma Cowley scrisse con più fuoco e fulgidezza di stile. Cionondimeno, eccettuata l’ode sulla Luce , niun componimento di Cowley brilla per estro e per movimento, e non consistono in altro che in alcune dissertazioni poetiche sopra un sentimento del-1’ anima , ed in esse si trova poco di quell’ardito estro e disordinato che contraddistingue il lirico genio. Non si possono rapportare al genere dell’ ode alcune poesie di Wyat , di Wot-tom , di Corbet e Fanshaw , autori del secolo decimosettimo. Il bel poema di Young , Imperium Pelagì , è più lirico di queste , e conviene che la storia letteraria arrivi sino all’anno 1720 per trovare un vero poeta lirico , Guglielmo Collins. La sua gioventù fu turbolenta ed oziosa , e Johnson lo vide perseguita-re da aleuui uscieri nelle strade di Londra. Egli era venuto nella capitale verso il 174.4, a cagione di pubblicarvi un volume di poesie liriche che non ebbero alcun plauso. Collins, da vero poeta, in un trasporto d’ indignazione contra ij pubblico, restituì al libraio il prezzo del suo manoscritto , lo compensò della sua perdita , c diè alle fiamme tutti gli eseni-