36 COMPENDIO DELLA STORIA CAPITOLO II. LINGUA E POESIA ANGLO-SASSONE. Molti princìpi, il cui genio brilla nelle tenebre, di quei tempi barbari, si diedero a spandere illuni, la istruzione, e le cognizioni classiche , le quali necessariamente dovevano influire sul genio poetico ilel-l’epoca. Nondimeno la barbarie fu più potente de’ loro sforzi : Alfredo, intorno all’ anno 870 , non ebbe miglior ventura di Carlo Magno. Questo principe sassone merita ili essere ricordato , a cagione del suo tentativo : ei promulgò leggi eccellenti ; fondò scuole ; traslatò opere latine , cercò d’illuminare il suo secolo illuminando se stesso. E probabil cosa che il re Alfredo componesse poesie in gran numero ed originali nella lingua sassone, o anglo-sassone , la quale era quella del suo tempo ; niuna di esse è a noi pervenuta ; ma la valentigia , le cognizioni , e l’ingegno poetico di questo re culto in mezzo al tenebrore del suo secolo , hanno meritato la liconoscenza de’ posteri.