120 COMPENDIO DELLA STORIA Tralascio di estendermi di troppo sulle opere di Gray ; esse sono poco numerose e commoventissime , e però generalmente conosciute. Non si vide giammai l'esempio di un poeta , il quale con sì pochi arnesi più sicuramente pervenisse ai posteri ; e infatti le sue opere poetiche si limitano a dieci odi o epistole ed alla sua Elegia. Ma il proverbio italiano conviene perfettamente a questi componimenti ; giacche di questo poco godono gli angeli ; e da ciò si ha la pruova ch’egli impiegasse otto anni a concepire ed a scrivere la sua Elegia. Non ostante il disfavore e ’1 di' sprezzo in che Johnson ha voluto immergere questo poeta , in una notizia scritta con una evidente parzialità e con una mancanza di gusto che reca meraviglia; Gray primeggerà sempre fra i liiicl poeti inglesi, e forse fra coloro de’ ffl°' derni tempi. Le odi all’ Avversità, al" la Primavera ed alla Musica, quell1 su i Progressi della poesia , tutte sono sommamente energiche. Gray, al parI dell’ aquila eh’ egli ha cantata , seco ci trasporta nelle sublimi regioni, e l’anima nostra , talora oppressa e talora alleg,:t secondo i suoi canti, si abbandona a quell'1 poetica corrente , « che talvolta molle*