8| COMPENDIO DELLA STORIA leggendo la sua epistola a Celia (i) si rimane stupito al!a schietta leggiadria del suo stile ed alle bellezze di una dizione si 'pura quanto è quella del suo linguaggio. Se Ben Jonson ottenne di essere il poeta laureato della corte , egli passò ancora una gran parte della sua vita fra i campi e nel meschino uffizio di attore di una banda di commedianti ambulanti ; la qual cosa non gl’ impedì di comporre versi ascetici. E quando si pone mente ai costumi de’ commedianti di quel tempo, e si considerano gli abituali trattenimenti fra’quali Ben Jonson dovè rattrovarsi; reca meraviglia al certo come avesse potuto adoperare per sè solo le grazie della sua elegante dizione. Immerso , per così dire , pel suo stato nei costumi popolari , il suo genio lo innalzò al di sopra di essi , e gli appalesò sull’ amore soprattutto idee e sentimenti sconosciuti fuori dubbio a coloro fra i quali egli viveva. Ben Jonson fu dunque prima d’ogni altro il poeta della natura. La lingua s" ingentilì fra mani che parevano poco fatte per addolcirla ; chiaro esempio che prova quanto il genio di un (1) Come, mjr Celia.