DELLA LETTERATURA INGLESE. Ili lore di originalità de’ nostri tempi ; le loro similitudini ed immagini sono del secolo nel quale hanno cantato , e non conviene ricercarne la spiegazione nelle greche allegorie. Non trovasi in questi poeti quel lusso della favola antica , quelle perpetue immagini dell’ olimpo , che hanno venduto tante odi di Giambattista Rousseau sì nojose ed oscure. Un’altra superiorità delle odi inglesi sulle francesi si è, che questi poeti non hanno adottato quella stretta misura di dieci versi, quella cadenza sempre uniforme , la quale ha nociuto all’ estro di Le-brun. Mason e Gray , più liberi nel loro verseggiare , hanno modificato il ritmo secondo il bisogno della loro poesia , cd allorché attingono il loro subbietto a quadri leggiadri o terribili, il loro verso sostiene l’idea poetica , e proccura di rappresentare col suo metro le situazioni in cui fu inspirato. Senza parlare di Milton , il di cui inno sul giorno di Natale è un’ oda maestosa , nè di Dryden , i di cui celebri componimenti sopra santa Cecilia sono urici, per eccellenza, a Cowley debbon-S! rapportare le prime odi regolari del-‘ epoca in cui la letteratura inglese si stabili definitivamente. Thomson scrisse