*¿4 COMPENDIO DELLA STORIA Meditazione composta nell' inverno. In questi giorni tristi e turbati, quando l’aere si abbuia e gli spessi vapori velano i cieli, la natura mi toglie ogni coraggio per le canzoni , le ballate , o le scene teatrali. Allorché la notte si allunga col vento , la ¡»raglinola e con terribili acquazzoni , la mia mento si attiista ; il mio cuore , che manca, dimanda languente che sia divenuta la state co’suoi fiori. Mi sveglio , mi agito. Non mi è dato di chiuder gli occhi al sol no ; son oppresso da tristi pensieri, i quali mi fanno percórrere l’intero universo ; e più mi sento in tal guisa turbalo in me stesso , più dimando un rimedio alla meditazione. Mi sento allora assalito da tutte parti. La Disperazione mi dice : « Prepara il tuo avvenire , ed assicurati di che passar la tua vita , altrimenti con grandi dolori e gravi angosce tu verrai a dimorar meco. E la Pazienza dopo di lei t « Rianima il tuo coraggio ; serba e chiudi nell’ intimo della tua mente e del tuo cuore la verità, e lascia che l1 fortuna vanamente ti assalga. Nulla può la ragione contro di lei ; è d’ uopo attendere che la fortuna abbia oltrepassato la misura ». E la Vecchiezza, dalla parte sua : « Amico mio , accostati a me , e non ¡stupire se io vengo ad avvertirti. Su via , fratello , dammi la mano , e ricordati che tu hai a dar conto a1 tutto il tempo che hai passato qui basso » • Finalmente la Morte mi mostra le sue po'*' te profonde, dicendomi. « Ecco , esse ti aspetta' no tutte spalancate Per quanto forte tu sii , tu