DELLA LETTERATURA INGLESE. La Natura ubbidì alla Coscienza ; partissi prontamente dai pianeti, e mandò dinanzi a se i suoi forieri, le febbri, i flussi ^ i catarri, la cardialgia , il granchio , il male dei denti , le piagli« , il reumatismo , e ’l pestifero malore ( la lebbra). Gridarono allora gli umani: «Misericordia! ecco la Natura in compagnia della morte spaventosa che viene a disfarci tutti quanti. » La Vecchiaja dai capegli canuti veniva ìi11’ antiguardo , e spiegava al vento lo stendardo innanzi alla Morte. Ecco il suo diritto...... La Natura sparse allora le pesti, e la Morie poi venne ratta e ridusse in polvere i re e i cavalieri , gl’ imperatori e i papi. Ed ahi quante dame vezzose , amanti di Lei cavalieri , piangono e gemono di paura alla vista della morte! Non saprebbesi megare vivezza d’immaginativa ed uu carattere grandioso a questo squarcio ili Langland. Non possiamo fermarci qui sull altro suo poema cli’èdel pari degno d’ attenzione; La confessione di Pietro Plougìanan, desunta dalle avventure d’un lavoratore (Plough-uian ).