20 COMPENDIO DELLA STORIA gorici e l’indole vera della passione che dipinge ; la qual cosa produce una grande confusione. Questi racconti sono talvolta stucchevolmente minuziosi e d’ una smisurata lunghezza. Nelle dipinture si frequenti de’ combattimenti cavallereschi , ei non fa grazia dello più piccolo colpo di spada. Egli ha attinto largamente nelle cronache de’poeti romanzieri del secolo anteriore a quello nel quale viveva , e si possono ravvisare nel Faery Qiienne evidenti imitazioni dell’ Orlando innamoralo del Bojardo , dell’Ariosto e del Tasso. Oltracciò Spenser ha conceputo un disegno assai vasto ; ed è noievole cosa il seguirlo , anche nella metà del suo immenso lavoro. Tali sono gli evidenti difetti del suo libro ; ma le bellezze delle quali rifulge sono più visibili ancora. A giudizio di tutti coloro che hanno latto un esame accurato de’due poemi, il Faery Quenne può porsi al paro de’ canti dell’Ariosto. In lui è lo stesso genere e la stessa ricchezza di poesia. Non ostante tante bellezze, Spenser og-gigiorno è più ammirato che letto. Mi sembra che irragionevolmente si alleghi la vecchiezza e la difficoltà del suo siile. Spenser non presenta difficoltà effettive ; in niuna parte è più oscuro di Shak-