’|Ìo6 COMPENDIO DELLÌ STORIA ^hre le sue impressioni ; e modulando V armonia di questi canti, secondo le circostanze di sua vita , talvolta va spigolando appresso gli autori italiani ; talvolta adorna una tradizione cavalleresca colle immagini più ridenti ; talvolta si consola delle sventure della vita improvvisando spontaneo versi semplici e leggiadri. Alla fin fine Chaucer non ehbe uno scopo determinato verseggiando ; ei non ideò alcun disegno per eseguirlo stentatamente. I suoi subbietti sono sovente desunti dai poeti italiani ; ma le sue immagini e 1 suo stile appartengono assolutamente a lui. Cbaucer infine non fu che poeta ; e soprattutto per questa originalità ed indipendenza d’ ingegno mi sembra che meriti il posto distinto ch’e-* gli occupa nei primi tempi della poesia inglese. Si scorge che per fondare una lingua poetica , e stabilire modi ancor grossolani, lor conferendo 1’ autorità che consegue alle opere insigni , è d’Uopo innanzi tutto essere dotato di uno schietto ingegno, franco ed originale. Tuttavolta ei non conviene seguitare assolutamente l’avviso di Dryden, e tenere i poemi di Chaucer in egual pregio della Iliade. >< Chaucer, diceva Dryden, è un fonte inesauribile di buon senso,