l54 COMPENDIO DELLA STORIA feriscono alcune sue stanze descrittive si piene di melanconici sentimenti , elle pare averle scritte a Windsor durante la sua cattività , forse prima di morire. Surrey scorgendo la verde campagna per mezzo i cancelli, rimembra tutti i piacei 1 della sua giovinezza , che agguaglia al tristo stalo nel quale si trova. Se questo componimento non fose notabile soprattutto per la naturalezza delle espressioni , io citerei un celebre sonetto di Sui-rey sulla primavera. Thomson non ha scritto nulla di più grazioso. Il buon gusto , che fece alcuni progressi specialmente negli ultimi anni del regno di Arrigo Vili, fu forse secondato dall’influenza dall’esempio di questo principe. Gli sono almeno tribuiti i seguenti versi : se sono realmente suoi, e accordando che gli abbia scritti sul termine della sua vita , essi paiono essere , massimamente nella sua bocca , una satira terribile della servilità , con cui ebbe a fare mai sempre. La fona dell’ aquila doma quella degli altri uccelli. Qual metallo può resisterà alla li ani' ma vorace? 11 sole uou abbaglia gli ijcolii i più pe* netrajiti ? non iscioglie il ghiaccio ? non caccia il freddo ? Le pietre più dure non sono intagliate dall’aguzzo scarpello ?— Così sotto la