DELLA LETTERATURA INGLESE. I ig CAPITOLO II. Tommaso Carew. — Sin Errico VVot-tom. — Edmondo Waller. Si c sovente osservato che i poeti del regno di Carlo I, non solo i verseggiatoli di corte , ma in generale: gl’ inglesi-scrittori , non lasciavano vedere la gravità degli avvenimenti del tempo nelle produzioni della letteratura eh’ essi coltivavano ; regna almeno nella poesia di quest’epoca un’aria di allegria sentimentale, un tuono di leziosa dolcezza, die contrasta in singoiar modo con i maestosi concepimenti de’poeti del tempo di Cron-well. Carlo I ne’suoi politici spedienti, ne’ suoi privati costumi , non si mostrò mai penetrato della gravità delle circostanze in mezzo alle quali la sorte avea posto il suo regno. Nel mentre che 1 ardor puritano agitava la intera nazione, ecl il popolo discuteva le più gra-jd questioni del diritto politico e civile, 'a corte di Carlo faceva mascherò brillanti a Wliitchall ; i piaceri , la dissi-