DELLA LETTERATURA INGLESE. 7 quillo e più calino , che ha per lungo tempo conservato. Waller , Denham , e Dryclen soprattutto, aveano date le leggi della lingua poetica. Il nazionale idioma si stabilì al tempo medesimo in cui la libertà politica si costituiva sopra solide basi. Se togliesi ad imitare piuttosto Dry-don che Milton , ciò non avviene per preferenza per l’uno più che per l’altro poeta; ma perchè Milton è inimitabile. Non è a dubitare che 1’ influenza della corte di Francia , che avea dato le sue lezioni a Carlo II ed a’ suoi cortegia-ni, fu cagione del brillante c frivo- lo carattere degli scrittori della repri-stinazione della monarchia , ma non fu opera sua il genere poetico dell’ epoca di Pope, e conviene riportarlo a più alta sorgente. Cominciavasi allora in Inghilterra ad essere d’accordo sulle questioni fondamentali, e le dispute de’ whigs e de’iorfs erano meschine in comparazione de’politici trambusti del regno del Protettore. Privati i poeti inglesi del seco- lo decimottavo di spettacoli interessanti e campati agli agitamenti di una rivoluzione finita, si trovarono in presenza di un governo rappresentativo consolidato. Tal sorta di governo non è poetico ; imperciocché la ingegnosa combinazione de’