I&2 COMPENDIO DELLA STORIA re , Essex riviene sopra se stesso, e lagnasi di non saper condursi entro gli avvolgimenti della corte. 1 sentimenti naturali e teneri che leggonsi nei versi di Essex: superano dilunga mano le poesie della sua amanza reale. Elisabetta, come è noto , possedeva le lingue antiche , rispondeva in greco alla diceria d’un legato polacco , ed oltre a ciò componeva versi. Puttenham , autore contemporaneo d’un libro intitolato The Art of Poesy ( i5go ) , le attribuisce mi lamento ( dìliy ) , eh’ egli ha riportato; il quale contiene sedici versi , ed è malagevole di scriverne di più duri e più cattivi. Pensieri comuni , ed una mancanza assoluta di armonia si osservano in questo componimento, il cui soggetto medesimo è con ciò tristo e disaggradevole. Elisabetta compiagne in esso gl’ intrighi e le inquietudini che il soggiorno di Maria Stuarda eccitava in Inghilterra, e quando si pone mente che la regina poetessa finisce col far troncare il capo alla sua rivale, si rimane profondamente disgustato dell’ aria di sensibilità ch’ella affetta nel suo lamento. Questi versi non valgono nè quelli di Essex, e nè anco quelli di Arrigo Vili. 11 poeta migliore , fra i consiglieri di