170 COMPENDIO DELLA STOBIA rale sia oscuro , ricercato , e d’una versifica/ione noiosa. Mi reca meraviglia che non siasi notata l’ecfcessiva lunghezza delle frasi poetiche di Denham , di modo che perdesi il fiato prima di averne veduta la fine. Il poeta comincia con due periodi di quattro versi , poi ne viene uno di sedici , quindi uno di dodici, e cosi di seguito ; non v’ ha cosa che sia monotona tanto , quanto queste frasi interminabili. Trovasi ancora in questo poema una descrizione,che non finisce mai, di una caccia reale , nella quale Denham ci rappresenta il cervo che muore con gioia , glad to die , perchè il re in persona gli ha fatto l’onore di lanciargli la freccia mortale. Tuttavolta devesi giustamente osservare che la noia apportata da tal componimento è compensata dalla magnifica dipintura che il poeta fa dell’ aspetto e delle sponde del Tamigi. Denham ha addimostrato un buon senso letterario squisito ne’ consigli di tradurre che dà a Fan-sbaw sulla sua versione inglese del P&~ stor fido del Guarini. La sua ode sulla morte di Cowley è forse più poetica di ogni altro suo componimento. Eccone n cominciamento, che darà fuori dubbio una idea favorevole di questo bel componimento.