DELLA LETTERATURA INGLESE. 83 (thè silcnt JVoman j , c elegantissimo. La sua breve epistola a Camden è sentenziosa ; ma ridondante di pensieri e di forza. Le due romanze a Celia sono versificate con una grande purezza. Il suo lugubre canto degli Stregoni ( thè Ilags ) è concepito in un modo energico die richiama a mente il pennello di Shakspe-are , e che agguaglia il canto delle streghe in Macbetto. II suo Schiamazzo appresso Cupido , è altresì un bel componimento sull’ amore : trovasi in esso la seguente dipintura. L’amore sceglie per vittime le più belle. Quando si fa malvagio , divora i cuori, e si bagna nel sangue degli amanti. La sua mano noli fa altro che ferire , e nulla aborre quanto la ragione. Non vi fidate a lui : melate sono le sue parole ; ma non pensa a quel che dice. Egli è ingannatore ; i suoi danni non sono che allettamenti ; avvelenato è ogni suo bacio, e v’ ha perfidia fin ne’suoi pianti. Si è censurato Ben Jonson per essersi piaciuto a rappresentare nelle sue commedie i costumi popolari in tutta la loro rozzezza. Una tal critica è giusta; ma non potrebbe rivolgersi agli altri componimenti di questo insigne poeta, il quale era dotato di un ingegno al tutto originale. Ri-