Il4 COMPENDIO DELLA STORIA cento versi. Quel che piace formisura nel leggere le sue opere si è un certo che di disordinato e selvaggio, ed una mol-tiplicità di espressioni di un’ anima che sente colla più grande energia. Si è sovente notato , nell’ esporre i ineriti diversi di questo poeta, che il concepimento il quale più gli conviene , è sempre quello in cui abbellisce un’idea, un sentimento, di tutte le immagini, e di tutto l’incantesimo d’ una possente immaginativa. L’ode alle Passioni , quella al Terrore , e l’ode alla Libertà , sono senza dubbio componimenti in cui rifulge un possente lirico ingegno. Ecco l’introcìuzio-ne dell’ ode al Terrore , che Collins fa seguire da uri epodo e da uri antistrofe, le quali non si mantengono per avventura nella sublimità del primo estro. Tu, o Terrore che frequenti le ombre vaporose del mondo invisibile; tu, a cui la fantasia disvela le misteriose immagini da cui è spaventata ; spaventevol Tenore, io ti veggo, ti veggo a me d’appresso. Sì, son questi i tuoi precipitosi passi, i tuoi sguardi feroci. Io fuggo al pari di te , e al pari di te son tratto dallo scompigli0. Ahi quanti mostri seguono il tuo cammino! veggo prima il Periglio', e chi può mirar senza tenia le fattezze di questo gigante, quando fa il suo notturno viaggio ? essere spaventevole , che l'a stanza nelle tenebrose nebbie della tempesta,