DELLA LETTERATURA INGLESE. ^7 sa, il suo supposto amante nel poema , sir Piume , il cui originale fu il cavaliere Giorgio Brown , non v’ è uomo sì sciocco, sì buffone , nè più ridicolo di questo personaggio. Johnson assicura che questo povero cavaliere , così celebrato da Pope , dolevasi molto di aver 1’ aria sì scempia, e che una nipote di Beiinda non cessava di esprimersi con isdegno sul capitolo del poema e dell’ autore. Aveasi senza dubbio motivo di dolersi ; ed a me sembra evidente che Pope, lasciando libe— 10 il campo alla sua fantasia , divisò di divertirsi a spese di queste due famiglie. Non farò 1’ analisi di un poema die tutti hanno letto : ognuno parla del continuo della sostenuta eleganza della ver-s'iicaùone , della bellezza e ricchezza de’ particolari, e soprattutto dell’originale e splendido concepimento di tutti que’ gemetti che animano il gabinetto di Beiinda. discorso e le minacce del re Ariele, il ‘evaisi di Beiinda, la sua toeletta , la parata da giuoco , il ratto del riccio, 1’ uc-c|sione de’ cuori a colpi di ventagli, tutti Questi passi rifulgono meravigliosamente ' estro e d’ ingegno ; sventuratamente in ulta questa leggiadra poesia soprabbon-p 0 Sii affettati giuochi di parole , che °pe si permette sì di sovente, i concet-