le parti fopradette credeuo pure che dalle tue genti nt tfft flato infirmato più volte ¡pero ti replico ¿kele tue dolci erjùajioni, & le tue crudeli mirìàuie non mi fono perno* ere.Ma quando tifccéfji chrifliaHo, Jàrei alio or a firmato a ire quanto defiderùEt con tutto ciò prometto a tua ecceller t,di no fare alcuna mofja fe quella di già in prima notimi oleflajft.Et a quella quanto che lifta in piacere ‘ humilmen mi raccomando * Dal campo tio/ìro aUu 14Ài Luglio* 444- Capitolo fettimo. J Artito quefìo imbefciatore co la fopr adetta lettera-Sca* - fi» chiamare li fu 01 foldati^ narro loro ordinatameli pel cheilTurcho li haueuafcritto,& nel modo ¿he li ha MriJpvJÌO'Onde tutti ne prefero allegrezza ¡etfyerafache 'foro cofefuctederebono prcJperam'ete.Ahquati Stamparla 'tuoi in quejlafirmaì CariJJìmi miei, lo tengo peremo ,f quando il S. T urcho hauera letta la lettera miafet afe ola «0 il fuo imbajeiatore fubitofira deliberatione di prona* ‘(entra me la fuapof]dnz*. Et però è necefjario, accio* d* lui ci poliamo defendere, che fliamoprouifli, UT vi* '¡mi,tenendo l’ordine ¿he io vi tnoflrero cioè thè tutti in* eintfliamo continuamente in arme,<& mentre eh e mangiare !0 0 dormiremo ,ii noflri cannili fempre fliano imbrigliati,et :^i, er che ciafcuno fìia in ordinanza al luogo della Jùa J#«(iratf quando hi fognerà dare la biada alli caualli nelle '«hette^he ciafcuno ponga la brigliafopra lardone, auio [f li nemici per cafo ci venijpro ad affàlire airimprouifo ^pojfìamofarlor fubito rejiftenza, neper ciorefterodi yre fempre fuori del campo buone guardie, perche non ln,°affrontati all’improuifo.Coft anchora voi non manche ft,ùfiir quanto vi ho dettola perche hora non temo che