t e tnommto Defpoth,c6e ì luogoJicuro, Mi ejjo che era tut oìtgione di tali incouenieti# bauer ipedito ilpajfo a Scoti, ctjubito ritenne unto ì bonaguardia jnfino a tanto che li Tfflituito ogni CtìJìeUo juo* scand'che tutta volta cercava ifaffare g ilpaefi del defyoth,intefofi mi/erando juccejjò, me in tanta rabia,che mejjè a fuco t? a fuoco tutto ilpae del defyoth,& cofi fa ne ritorno ver fi ilpatfa fuo.Et [con ondog la Yia di quelli \ngm /campati dalla zuffa varfi 1fi monflraua loro affai increjcerne, fendo venuta in aiuto o&a tutti daua denari per aiutarli* Capito fexto> Opo quejlo hmorath principe Turche mando vnjùo imbafiiador a Scand>&ni hai fatti tanti danni,quanto tu fiejfd fai, era tutti “bri fono manififli * lo nonpojfi [opere donde quejlo fio r Ceduto, [e già tu non tifajjc meco ij degnato, perche cofi bitonon ti ho rejìituito lo ¡tato del padre tuo,ouero è nato •rebe tu hai[empre habuta fantafia di rinegare la fide del 'opbeta Mahumeth, t? ritornare, come hai fatto, alla fide l’nfliina in perditione dell'anima tua, Certamente fe io ha* !Pfiputo quejlo tuo defiderio,harei fatto,quanto mi bare ' domandato ,che tu fai bene,comeJpeJfo dir ti foleua,voler ‘otri piacer e w ogni tua nchiejla, terche io ero /forcato ,g t,w rare virtù, amarti più che alcun altro dunque fapendo S(k io haueapromejjo reflituirttfra poco tempo il tuo fi* I'f^rno,Ef battendo tu fatto centra il douerejeigcerto do