ricth/be tradì lefu Chrìflo noflro ftgnor e, Per la morte an thora di Standole creature non r¡tuonili fecero piantodolo* re,perchevno delli fuoi migliori camllt che focena ogmgran fot tionenelle pia ajpre jy pericolo[e battaglie mai fi ¡ir accani mipareua fempre vigorofo,tff piufòrte,Benche feri della bota figlia era tanto manfueto che li principi,^ boni faldati ftupi* nano i confidente Ugagliardia, & fierezza di quello contri remici] Subito che’l fuo patrone fu delli vita prefinte paffuto co fi fubito comincio terribilmente nutrir e,# qua, <& la sbatterft ferina ripofe di & notte continuando,mai lafandofi approfima* te brilia^ne fella,™ biada,ne bere,o altro gufare,ma fempre ni friend» con lagrime grojfe tanto fi andò confumando,che alla fi ne cadette in terrene mai più fi le ho in pìedLPer tanto, fe tal ef fitto fu procejfo da naturai inflitto,comefi legge altre volte di Jtmil cafo.ouer ft altra cofi fignificajfe Ufciero giudicare all'in falhbil fàpientia diDio,che quefta cofi con ogni altra conofce* Nondimeno no rejlero di efortare aafcuno,che ringratif,et lau di la maiejia fua de tanti benefictj,(he fi ha femore dignato confi ferire a noi battenti,??pregar quella a balde^a li piada hauer mìftricordia de fuoi fideli v menti, W liberarli dalle empie ma4 ni de turchi,anij li dii vittoria contra quelli, fi come fempre U dette il fuofidele mìlite Scand.che era ftmilea Inda Macabeo nel teflamento vecchio che contri li nemici del popolo di Dio bebbe tante vittorie• Scand4n parte anchora fu fimile all'm ferator Eraclio nel nouo teflamento,eh e per virtù di lefuChri fio noflrofignore,(? uero Dio fupero lafuperbamente di Co/i droe re pagano