Vn altra, fecondo la conditiott delle per fané tanto che a tifi» no faùsfnceu* con fifla incredibile. Anchora per amore ¿<1 ? noflro S'iejù Chriflo mai negava elemoftnaa pouero alcuno, (begli chiedeljc,impero in quelli giorni fece difpenftre eltmt fine abondantemente,!?majfime a più figlioli de fignori difcot (iati dal Turcho,!?a più nobili fvreflieri.Aliquali non filami tefaceui diflribuire denari,!? vtflimenti, ma anchora di bofii poffeffione,accio poteffero honefìamente viuere da chrifiiani f honore di Dio,!? quello pregare, che liberajp ogni battenti dall’empie mani de turchi. Capitolo XXV.j H Attendo intefo il S-Turcho, qualmente Scanderbeg eri ritornato affinamento con tanto honore Jbebbe incredtbi le dtjpiacere,!? dolorettome per via certa fi ha faputoxpertht effe tiranno Mahumeth mai feppe che Stand. fuffe fiato nella Apuglia per finalmente: ma credete, che quel capitano Coito, (hefi parti prima fùffi flato, quanto fòccorJò}aiuto,et fimore ha uejfe dato Scanderbeg al Re fopradetto, perche fe ejfo Ture* [ hauelfe fiputo di certo che Scanderbeg fùjfc in per fona abfenta to,hma fatto ogni fùofor^o, (non ofiante la tregua ) di rouii tiare,diflrugere,!? conquiflare tutto il paefe fuo. Compita dump la tregua ilgrd Turcho comando alla fua gete che no ari,, daffe più ad impedir Stand,fe quello prima no cominciajfe,et in quel me^oandocontra il Dejpoth della ìAorea huomo di moU topretio,!?fcaceio quello fuori del fuo paefe,!? conquijìo tut toilfuo flatotdeL\460. Dipoi andò contraTrebijonda, !? quellafubitoprefe con tutto il fuo flato. Dipoi andò tètra i’Ijtf ■ la di Metelin,!? quellafubito prefi* Dipoi andò titra il D» (e Stephano Hierteto,!? li tolfe lo flato fuo, fiche altro nonli reflo,fi non quelcaflello chiamato Noui,the'e nella botta di Cataro,!? e alprefente nelle mani de turchi.trefe anchora