del tutto, fu ¡òbito fitto morire acciochè non andajfe a refèrì re al Turcho la coJà.Etcofi fùjfe interrotto il di[egno[uo. AUhora ScandTurcho,liquali con ciera allegrafece ce* nare con lu\Et doppo moltipiaceuoli ragionamenti gli do4 mandofe per fòrtefipejpro lacaggione della fua venutaci# £ualirtf^ofero,che non fipeuano niente, AllboraScand.raci» conto loro che'l signor Turcho per buon rifletto lo manda va ad ¡[cambiare il rettore di Croia. Onde tutti infume con oliegra fronte rijpofero, che credeuano molto maggior cojà di quella [¿pendo che’l 5*Turcho l'amaua quantojratello-Et Vno di quelli fi offerfe di andare in compagnia del mandato di Scand.ad auifàrne la mattina fequente il rettore di Croia. Hilche Scand.ju molto contentocofi quelli andornofubi* to a Croia. Intefò che hebbe il rettore il tenor de la lette* ra ordino di fare & mejfi ad effetto quanto li era commejfo. Venuto dipoi Scand.nella citta di Croia, fece leuar via la ban diera del Turcho,vr vi fece mettere la fua,con l'aquila neraf con duoi capi in campo rojfa*Gridandofipertvtto viua Scan, & cofi fece ama^are tutti li Turchi che non ft volfero batti* {are,etfra quattro giorni ricupero tutto il flato paterno. Ma n capo di vinti giorni s'inftgnori di tutto il paefe che'l S» r urcho hauea di già acquiflato in Albania, <7 fece tagliar a H Tu/chi che iuift trouauano. Siche quafi in vno Vfi*nte diuento principe di Albania onde haueua ogni anno .■* rendita ducento mila ducati,computando le [alare vicine a rn Nicolo della pietra^ueCefjre dittatore/oPÓpeiofuoge