AUhora ilfiroòffimo ScaniMpigliatoilJolitofyirito fubi to fi fece veflire,or armare {?giua ordinandola gente perca wlcare.Xn quel me^o il male multiplicaua moleflandolo di for te,che gli fù for^a ordinare a quelli fuoi militi che g quelgtor nodouejfcro arriuarin Scutarifen^a lui/tfnr tutto quello gli fitjfe impoflo dal clariffimo proueditore yenetianoperche lui voleua paffare per quella notte, ynel di fequente ritrouarfi da quelli, per andar ajfaltar Uamatbcg con tutto l’efercito. intefo quefiojliflrenui militi fuoi, fi partirono lacrimando, tf arriuorno in Scaturìdi ordine del prenominato rettore in quel giorno mede fimo caualcorno per quella pianura fino al fiume chiamata Qlyro* AÌlhora certa fquadra de Turchi, (he era dall’altra banda delfiume vifla quella gente,conobbe fubifi to quella ejpr di Scand.Et quafi per merawgha gridando chiei dettero doue ji ritrouaua Scand.fubito gli fu rijpojlo, (bel etti in AlefiO] wfi ritromria la mattina figliente alle mani con lofi ro* Allhorapreflam'étequellajquadra turchefca firidujfepref fi) al fuo capitano Hamatbeg, che Jìaua acampato fiopra il temi re de Ormilo , cr narrogli quello che haueano intefo dalli foldati di Scand. Intefa tal nuoua tìmathicon tutto l’ejferi cito fù percojfo da tanto timot e, paura chel fit coflretto per tutta quella notte continua flar vigilante « Et poi la mattina [ti guente a bonhora partirjt via,(y paffare per vie montuofe, et ajprijfime.Siche a pena tutto quel giorno puote agiongere alla cima del monte* Dipoi per tutta quella notte feguente cafco tatti ta neue agitata dal vento frigidiffimo, perche era del mefe di Genaro, che la maggior parte di quelli mefihini, w impaurii ti Turchipajfo della vita prefente. Anchora quelli, che nel giorno dipoi reftorono viuii caminauano via con molta paura, et fi voltauanofpejfo arifguardar idritto fefi yedeuano Scadi