4 f ddojfo per amarli, per queftofra loro haueuano terminato thefubito come vedejfcro Scand. doutjfro ingmochiarfi,et Jlar fiuto/lo alla difcrettione di quello,che refiflere, ex ejfert tutti morti^emedo al tutto che fermo to tagliati a pe^i come di que fio fu reurlato aUi Driuaflim da più Turchi prefi per loro. Et tofi per ogni ioco che queii miferi turchi pafjauano, erano in fezfti tagliati,fogliati, et mal menati /fiche pochi di quel* li ritorno a caja fua. Capitolo. X LI. NEI medeftmogiorno,nelquale li Turchi fùgiunno fen^a perfecutore, Scand, (hriflianijjimo per volontà di Dio faffo da quefla vita prefinte, ex rendete l’anima al creatore ne l'anno di eJJ'o Saluator nofiro.1467.Et ne l’anno di ejfoScader beg dallanatiuitafua fefantatre.il cadauero di Scaderbeg fufe pitto nella chieja cathedrale di San Nicolo di Alejfio con hono tegrandiffimo. Per la cui morte in vniuerjàle, et particolare furono fatti tanti pianti guanti mai più in quelle parti Epirro* tuefiano flati fetthSiche per ogni cantone quaft ciafcunofi ve* deua piangere amaramente,exjpecialmente liprincipal Alba* nefi con lacrimabthjjuna voce gridamno. O Scandtrbg re nofi Uro, bono}fanto,er tutto nojlro confòrto padre nofiro fratei lo nofiro,defènfor noJìro,a che modo ne hai cofi lafciati orpha* nitutti come pecore fen\apaflore. Come potremo più fcam fare dalle empie mani delli Turchi noflri nemici cofi potenti £ G mi aìli mefchinipopoli noflri. G mi alti grandmar piccoli• Gimj alla Albania, (¡r a tutte laltre prouimie. Similmente li frincipi, er fubditi delTaltre nationi circumicine fi lamenta* ««no,et fi dolemmo per che Scan.era l’ochio,& il cuore di tut* ti li fidcli chnftiam,13 amato da quelli cordialmente ben che h