458 in molti luoghi del Friuli, come risulta dalle corrispondenze qui raccolte. Si3f»o. Francesco Musoni. — Sulle condizioni economiche, sociali e politiche degli Slavi in Italia, comunicazione. (In Atti del II Congresso geografico italiano in Roma, 22-27 settembre 1895) — Roma, Civelli, 1895; pp. 10, 8°. (B. C. U.) Questa comunicazione fatta al Congresso dal prof. Musoni intende dimostrare, con buoni argomenti, che « gli Sloveni dell’Austria realmente guardano verso quelli del Friuli (occidentale), cercando di tener desto in essi l’amore pei- la lingua nativa e farvi attecchire l’idea nazionale slovena. Però si può affermare che la loro propagazione non ha finora guadagnato se non scarso terreno e che nelle nostre Giulie si conserva ancora inalterata la devozione all’ Italia ». Prendiamo nota dell’asserzione, ma non possiamo dissimulare che la Società di S. Ermacora di Klagenfurt contava in Friuli, nel 1895, 200 persone, che ricevono ogni anno per ciascuna sei volumi diversi in lingua slovena. La Società, è risaputo, sconfina dal suo proposito di difendere la religione cattolica in mezzo al popolo sloveno, e ha manifeste aspirazioni panslavistiche, le quali non sono dissimulate affatto dal coscienzioso autore. — Di questo argomento trattò il Musoni anche in Friuli, 19 aprile 1895, n. 93, col. 3, fol. assi. Aquileia, articolo di IIlusen. (In Pauly's Realency— clopàdie der classichen Alterthumsicissenschaft, neue Bearbeitung unter Mitwirkung zahlreicher Facligenossen, herausgegeben von Georg Wissowa. Dritter Halbband: Apollon-Artemis, pag. 318 e segg.) — Stuttgart, Metzler, 1895; pp. 3, 8° gr. (M. P. G.) L'autore, che è segretario dell’ Istituto imperiale germanico di archeologia a Roma, parla della fondazione di Aquileia, della sua posizione geografica e dell’importanza strategica e commerciale. Dapprima colonia latina, probabilmente per la lex Iulia tnunici-palis nel 90 av. C. divenne municipio, per ridivenire colonia all'epoca di Adriano o di Antonino Pio. 11 compilatore cita le principali notizie tra i secoli ni e v e le fonti da cui derivarono. Secondo Ausonio (Ordo nob. urbium, vii), Aquileia era la nona delie metropoli romane e per grandezza fra le città d’Italia non veniva superata che da Roma, Milano e Capua. Cita il palatium aquile-iense e le principali autorità che vi risiedevano. Si giova dei se*