437 Anno vii, n. 8, pag. 135 e seg.) — Udine, Del Bianco, 1894; col. 4, 4°. (R. O-B.) Qui l’autore segnala sinteticamente le benemerenze di monsignor della Torre per lo studio degli scavi nell’agro cividalese, i quali risultano dai noti verbali riuniti in volume. Le rovine e le monete romane trovate, servirono di prova alle nomenclature topografiche, sebbene abbia a deplorarsi la scomparsa di alcune lapidi special-mente greche, comunicate dal conte della Torre nel 1834 all'Istituto di corrispondenza archeologica in Roma. Su questi ritrovi e su altri, fatti recentemente nel podere Leicht, l'autore trova di avvalorare una sua opinione sulla presenza dei Bisantini a Cividale, che formava una delie convinzioni dell’erudito canonico. aaoo. Giuseppe Ferdinando nobile del Torre, necrologia di Nicolò Mantica. (Nel Bullettino dell’Associazione agraria friulana, n. 13-14, Anno 1894) — Udine, Seitz, 1894; pp. 22, 8”. (R. O-B.) Famoso agronomo, letterato e patriota friulano, nato a Romans nel Friuli orientale nel 14 maggio 1815 e ivi morto nel 12 aprile 1894. I suoi lavori, diligentemente raccolti qui dal Mantica, appar-partengono a subbietti svariati, ma specialmente a materie agricole. Comparvero in varie publicazioni, e, prima fra tutte, nel suo famoso almanacco 11 Contadinello, che mori col suo autore dopo quarantanni di vita. Il numero degli articoli di varia mole, qui metodicamente ordinati, ascende a circa un migliaio. — Oltre i giornali di tutta la regione friulana, di Trieste e del Trentino, parlarono di questo spirito eletto le Pagine friulane, Anno vii, u. 2, copertina, la Patria del Friuli, il Friuli, ed F. B. in Giornale di Udine, 13 aprile 1894, n. 88. 3307. Il pseudo-curato di Resiutta don Giuseppe Girardis, del capitano Antonio Di Gaspero. (In Pagine friulane, Anno vii, n. 2, pag. 25 e segg.) — Udine, Del Bianco, 1894; col. 12, 4°. (R. O-B.) Scelse l’autore la forma spigliata della novella per ammannirci la storia vera di Giuseppe Girardis che, non essendo nè anche prete, concorse e fu eletto e confermato curato di Resiutta dall’abate di Moggio nel 1097. Durante una malattia mortale del Girardis che da molti anni esercitava il suo ufficio, la cosa si riseppe dal suo