130 bazia fu in commenda dei Porcia, e l’autore della Cronaca la resse per loro conto dal 23 settembre 1508 fin dopo il 1532. Suo padre Giacomo, morto in Porcia, era ivi maestro di scuola, e il figlio vice-abate si diede ad istruire i rozzi fanciulli di Fanna e se ne giovò per dare alcune sacre rappresentazioni, delizia di quei tempi. Dalla sua cronaca si attingono notizie minute di carattere locale di molto interesse, ponendosi cura nel descrivere la carestia e la peste degli anni 1527 al 1529. Vi si accenna alla sommossa del giovedì grasso 1511. L’autore aveva, come oggi si direbbe, una sua opinione politica, essendo amico di Giulio II e degli imperiali, nemico dei Veneziani, dei Francesi e di Clemente VII. La protezione che i conti di Porcia accordarono al nostro cronista, che era una loro creatura, come dà occasione ad esso di dirne tutto il bene nella Cronaca e di narrarne i fasti con qualche inesattezza, giustifica il fedele riassunto, confortato da notizie inedite, che il Degani ci porge intorno all’origine, alle vicende dei due rami dell’antica casa di Prata, da cui derivarono i Porcia e Brugnera. — Le Pagine friulane riproducono, Anno in, 1890, n. 7, copertina, la narrazione delle nozze del conte Venceslao di Porcia con una Martinengo di Brescia. V. le stesse Pagine, Anno v, n. 1, copertina, che ricopiano un articolo del Corriere di Gorizia, 26 marzo 1892, sopra un altro conte Antonio di Porcia morto nel 1585. — Scrisse di questa Cronaca anche G. Loschi in Cittadino italiano, 16 fe-braio 1889, n. 39. 1470. Le vicinie, documenti editi dall’avv. Carlo Podrecca. (In Pagine friulane, Anno i, n. 3, pag. 41)— Udine, « Patria del Friuli », 1888; col. 2, 4°. (R. 0-B.) Sono due verbali, inviati all’autore dall’ing. G. B. Cabassi di Corno di Rosazzo, di due vicinie tenute, la prima nel 1545 a Corno, redatta in latino, la seconda nel 1772 nella villa di Gramogliano. 1480. Prof. Dott. Antonio Fiammazzo. — I codici friulani della Divina Commedia, Appendice. (In Atti dell'Accademia di Udine, Serie ii, Voi. vili, pag. 5 e segg.) — Udine, Doretti, 1888; pp. 77, 8°. (R. 0-B.) Continuando nella sua particolare trattazione (V. n. 1367), qui l’autore dà conto di un sesto codice friulano della Divina Commedia, scoperto poc’anzi dal dott. Vincenzo Joppi tra i volumi che il