364 «03.1. Accadettiia di scienze eretta in Udine dal patriarca Dionisio Delfino, atto di fondazione ed altri, editi dal sac. (hovanni Del Negro. (Per giubileo sacerdotale di mons. Giovanni Maria Be-rengo arcivescovo di Udine) — Udine, Patronato, ¡1893]; pp. 15, 8» gr. (li. ('. V.) In elegantissima edizione, sta qui raccolto, tirmato dal segretario ah. Francesco Belgrado, l’atto di fondazione dell’accademia istituita nel 17-il dal patriarca Dionisio Delfino nel suo palazzo, la quale doveva occuparsi delle discipline ecclesiastiche, storiche e scientifiche. Lo statuto dell’accademia stessa, chiamata di mons. patriarca d’Aquileia, si compone di 15 articoli. Il patriarca protettore nomina i soci che hanno solo voce consultiva. I primi accademici, di cui va unito l’elenco, furono 45, direttore il co. Francesco Florio. Figuravano 14 canonici, 15 abati, fra cui alcuni professori, 5 frati, 7 conti e 4 semplici letterati. «036. L’acqua potabile a Udine, lettura del s. or. dott. Federico Braidotti. (In Atti dell’Accademia di Udine pel triennio 1890-1893, II Serie, Voi. ix, pag. 3 e segg.) — Udine, Doretti, 1893; pp. 84, 8". (R. O-Ii). Corredata di 22 documenti inediti (pag. 63-80), questa magistrale memoria, letta il 6 dicembre 1890, considera la questione dell’aqua potabile specialmente sotto il riguardo storico, e ne accompagna gli studi e le vicende pel corso di quattro secoli, ed è degno suggello dei lavori compiuti nel settembre 1888 per la derivazione in Udine della sorgente di S. Agnese iti quel di Zompitta. La memoria prende le mosse dal ricordo dei cinque famosi pozzi publici antichi, profondi ben 65 metri, e dalla prima cisterna da cui tolse nel secolo xv il nomignolo maestro Bartolomeo Costa. Si pensò più tardi all'aqua della roggia, ma non se ne fece nulla, finché, per impulso del luogotenente Gabriele Venier, il Consiglio della città, nel 21 settembre 1539, fissò che la conduttura d’aqua si effettuasse dalla fonte di Lazzacco. Il merito della iniziata esecuzione del lavoro spetta però al luogotenente Nicolò da Ponte, futuro doge, nel 1541. A dirigere l’opera fu chiamato l’ingegnere Giovanni Carrara bergamasco, residente in Venezia, del quale è anche il disegno della fontana in piazza V. E. II, mentre Giovanni da Udine architettò quella in piazza Mercatonuovo. Le aque giunsero in Udine nel 29 maggio 1542. Ma, ahimè, pochi anni a]>-