22 lavoro sono riprodotti quattro segni di taluni stampatori. — Ne scrisse Bflasich] in appendice al Cittadino italiano, 2 giugno 1886, n. 123, col. 4. 1333. Asio, saggio di ricerche sul canale di Vito, per Don L[eonardo] Z[annier]. (Nozze Brunetti - Ceconi) — Portogruaro, Castion, 1886; pp. 21, 8°. (B. C. U.) Risulta da due capitoli del più antico documento sulla Pieve d’Asio, in data 2 dicembre 1298, che il canale d’Arzino era alternativamente abitato allora dai pastori d’Asio e di Midiis-Priuso. Ma più tardi, nel secolo xvi, quelli d’Asio cresciuti di popolazione sostituirono i lontani consorti di Midiis-Priuso e fecero all’uopo una convenzione. Subito però sorse contesa tra Clauseto da un canto, Vito e Anduins dall’altro, che fu composta con la divisione 10 luglio 1555, restando al primo la parte superiore del canale, agli ultimi la inferiore. Dalla divisione prende inizio la prosperità del canale che fu maggiormente abitato quando, per l’emigrazione di intere famiglie a Venezia, molti terreni furono venduti ai nuovi accorrenti. Fra questi figurano i due rami dei Ceconi, quelli del colle del Rep e gli altri della valle Nespolaria, dei quali si dice largamente nella presente monografia. 1334. Asio, divisione e affrancazione del canale d’Arzino. (1555-1731), di [don Leonardo Zannier], (Nozze Brunetti-Ceconi) — Portogruaro, Castion, 1886; pp. 15, 8°. (B. C. U.) E l’atto autentico di divisione, accennato nel precedente articolo, tra Clauseto da una parte, Vito e Anduins dall’altra. La carta è redatta in latino, ma sono in italiano le indicazioni dei confini e le comminatorie contro chi li violasse. Con un atto del 23 settembre 1731 i comuni di Midiis e Priuso ricevono trecento ducati per affrancare Clauseto e Vito dal canone annuo di ducati dieci ad essi dovuto in virtù dell’ Istromento 5 luglio 1525, per i loro diritti sul canale, a cui, in causa della lontananza di 16 miglia, potevano difficilmente accedere. I due documenti sono preceduti dal regesto di tre altri anteriori che chiariscono le origini di questi fatti. 1335. La pala d’oro di Caorle, di pre Antonio Pasini canonico della Marciana. (Nella Difesa, Anno xx, n. 91-93) — Venezia, Immacolata, 1886; estr. pp. 28, 16°. (R. D. P.)