212 Riprendesi in esame la interessante questione dell’Isonzo, il cui nome non appare citato prima di Cassiodorio, che da taluno fu confuso col Natisone o anche col Timavo, che da altri si asseri avesse un nome oggi perduto o un corso molto più orientale dell’odierno. Ma le ricerche, quanto a ciò, si limitavano al suo corso inferiore. Del corso superiore si occuparono il Kandler e lo Czórnig, ma non entrarono negli argomenti geologici che ora il Marche-setti (V. anche n. 1273) prende in accurato esame per escludere, contrariamente a quegli autori che si fondarono su ipotesi non confortate da argomenti storici, che l’alto Isonzo entrasse mai per la valle di Starosello nel Natisone. Piuttosto nell’epoca glaciale potè avvenire il contrario, prima che il Natisone si aprisse un varco per Robig e S. Pietro. Il cataclisma accennato da Paolo Diacono o altre azioni geologiche lente hanno contribuito a tener divisi i due bacini nella parte superiore, come sono ora. Questa nuova opinione trova appoggio, secondo l’autore, altresì nella scoperta della necropoli preistorica di S. Lucia, ma più ancora in quella analoga di Caporetto appartenenti al vi secolo avanti Cristo, in altro sepolcreto celtico scoperto nel 1887 dallo Szombathy ad Idria di Bacia, da che si esclude che nemmeno in epoca romana « la valle di Caporetto - S. Lucia fosse occupata da un lago e l’Isonzo si riversasse nell’alveo del Natisone ». — Scrisse di questo lavoro ì'In Alto, cronaca della S. A. F., Anno ii, n. 2, pag. 56. 1003. Listino, in L. 1170-1190, publicato da don Giovanni Trinko e don Giuseppe Jussig. (Per ingresso di don Giuseppe Go-sniach a curato di S. Maria di Drenchia) — Udine, Patronato, 1890 ; pp. 14, 8°. (B. C. U.) Il rotolo è fatto da suor Ermelinda « dei ordinatone ancil-larum sancte Marie humilis ministra», dopo la morte del diletto fratello Enrico e temendo che i successori possano patir frode. Pertanto vi sono descritti i redditi e il numero dei mansi e il nome dei coloni, tanto dei fondi beneficiar», quanto di quelli in proprietà della scrivente. Sono nominate le ville di Pertegil (Per-teole?), Altura, Mortisin, Terzo, S. Martino, Caseles (sic), Ziruinan (Cervignano), Muscli, Malascinpicca, Bellan, Pantianic, Melaredo. Furono poi venduti all’abbadessa beni in Zoden, e moltissimi in S. Floriano. La cartula è preceduta da una lettera in sloveno degli editori e contiene breve nota del primo. — Ne parla A. in CU-