135 pure alcuni, per benemerenze che riflettono anche Gemona, si innalzano dalla comune come l’arciprete Bini, il Brollo vicario apostolico, lo storico Liruti, il canonico di Montegnacco, il poeta fra Ciro di Pers e lo storico della Stua. — Le Pagine friulane parlano di questo libro, Anno i, n. 8, copertina. 1490. Un Piero Capponi friulano, di Valentino Ostermann. (In Pagine friulane, Anno i, n. 5, pag. 73 e seg.) — Udine, « Patria del Friuli», 1888; col. 2, 4°. (R. 0-B.) È questo il nob. Rambaldo Antonini, podestà di Udine, che, nel 1809, dopo la battaglia di Sacile, rispose alle intimazioni del Gavasini, generale austriaco, coll’ordinare segretamente al guarda-fuoco Collovich di dar fuoco al suo pagliariccio nello stanzino della specola e di suonare la campana a stormo. Così fu fatto il 5 maggio prima delle 11. A questo segno rispondono tutte le campane della città, e gli austriaci, temendo un’insurrezione, e già rincorsi dai francesi rialzati d’animo per la vittoria di Eckmiill e di Rati-sbona, abbandonano in fuga Udine e il Friuli. 1401. La disciplina monastica nel secolo xiv, da carte del Monastero Maggiore di Milano, documento edito da Michele Caffi. (In Bibliofilo, Anno ix, n. 2-3, pag. 39 e seg.) — Brescia, Appo-lonio, 1888 : col. 3, 8°. (B. M. V.) Da questo atto, in data Udine 10 settembre 1332, risulta che Belengeria abbadessa e Viana monaca, appartenenti alle benedettine di S. Maurizio in Milano stavano, senza grave motivo, in Udine, in onta alla regola che imponeva la clausura, forse protette dai Torriani che, dopo le note vicende, si erano trasferiti in Friuli. Il 1332 è l’ultimo anno del patriarca d’Aquileia Pagano della Torre. 1403. Società Alpina Friulana. — G. A. Ronchi. — Commemorazione del socio co. Giacomo di Brazzà- Savorgnan. — Udine, Doretti, 1888; pp. 36, 8°. (R. 0-B.) Benché nato in Roma nel 14 dicembre 1859, e ivi morto immaturamente nel 29 febraio 1888, Giacomo di Brazzà è una gloria friulana. Suo padre fu il conte Ascanio, friulano, sua madre è la marchesa Giacinta Simonetti. La sua biografia, raccolta in questa sentita e commovente commemorazione, ci dice quanto egli si segnalasse per far conoscere sotto l’aspetto alpinistico il Friuli e specialmente la valle di Raccolana e i ghiacciai del Canino. Quivi