392 colo xv è dato il nome ili 80 organisti che forse rappresentano la serie completa. 3101. L’organo di Tolmezzo, memoria ilei sacerdote Liberale Dell’Angelo. (Nell’inaugurazione del nuovo organo) — Udine, Patronato, 1893; pp. 1!), 8". (B. C. V.) Nel riformare il vecchio organo del Duomo di Tolmezzo, un comitato apposito e la fabriceria si valsero dell’opera intelligente di Beniamino Zanin da Camino di Codroipo « che può essere annoverato fra i migliori organari italiani moderni ». Il vecchio organo era stato costruito dal conte don Pietro Nachini organaro di Venezia nel 1763, al prezzo di lire venete 3720; era stato malamente ristaurato a due riprese in tempi non lontani; ed ora ebbe una completa radicale riforma secondo gli ultimi perfezionamenti dell'arte, e secondo le novissime esigenze della musica sacratila quindi 25 registri completi e 1583 canne, di cui 807 per il grande organo, 626 per l'organo espressivo e 150 alla pedaliera. Non è indicata la spesa. Di tre vecchi organisti in Tolmezzo si fa ricordo nella memoria, di Bernardo Nicolò nel 1578, e appresso di un fra Giulio Mussi di Lodi morto nel 1° luglio 1623 e di un don Carlo Scalet-tari ili S. Vito morto d’apoplessia nel 27 gennaio 1674 « dum c/io-reas ducerci in domo quadam post quatuor horas noctis ». 3103. Antonio Rinaldi. — Il regio patronato sulla chiesa patriarcale di Venezia. — Roma, Camera dei Deputati, 1893; pp. xii-249, 8° gr. (R. 0-B.) Di grande interesse anche per la storia friulana è questa importante publicazione che vittoriosamente risponde a un precedente opuscolo: Storia giuridica dell’antico diritto di nomina alla sede patriarcale di Venezia, Venezia, tip. Emiliana, 1893; pp. 39, 4°, compilato da un anonimo e presentato dal canonico Francesco Mion vicario capitolare. Il Rinaldi, per dimostrare il suo assunto che alla corona spetti il diritto di presentazione del patriarca di Venezia, ogni qual volta la sede si rende vacante, prova anzi tutto « che la chiesa patriarcale di Venezia con sede in San Marco è quella stessa che prima sedeva in San Pietro di Castello, e si rannoda al patriarcato di Aquileia per mezzo del Gradese che ebbe identica natura, ratione fìliationis ». Viene pertanto a raccogliere per sommi capi (pag. 81-160), e non dal solo punto di veduta della contro-