213 ladino italiano, 10 settembre 1890 n. 204 e molto indirettamente la Patria del Friuli, 12 gennaio 1892, n. 10, in un articolo polemico dal titolo: Mene slave in Friuli. 1694. Il più antico libro di forestieri del mondo, articolo di Martin Greif, in Neue Freie Presse, traduzione del prof. Francesco Del Torre. (In appendice al Giornale di Udine, 9-11 settembre 1890, n. 215-217) — Udine, Doretti, 1890; col. 15, 16°. (R. O-B.) La parte maggiore dell’articolo è una gita erudita a traverso le antichità preziose di Cividale, e l’ultimo tratto è riservato al frammento del famoso Evangeliario di S. Marco o di S. Gerolamo, di cui parla altrove anche questa Bibliografia (V. n. 402, 628, 1057), sul quale i cronisti visitatori dell’archivio capitolare, cominciando da Alboino, impressero il loro nome. 1605. I manoscritti e le fonti della Cronaca del diacono Giovanni, di Giovanni Monticolo. (In Bullettino dell’ Istituto storico italiano, n. 9, pag. 37 e segg.) — Roma, Forzani, 1890 ; pag. 292, 8° gr. (D. V. S. P.) Tutti sanno che la Cronaca del diacono Giovanni è fonte importantissima per la storia antica della Venezia marittima, quindi anche di quella parte che ora è compresa nel territorio friulano. La Bibliografia deve dunque registrare questo erudito volume del massimo e meno involuto dei moderni illustratori delle vecchie cronache veneziane (V. n. 794. 830). Benché l’autore siasi proposto di esaminare la preziosa Cronaca del diacono Giovanni nella sua forma e nelle sue fonti, è pur costretto dal tema ad entrare nella materia storica, dimostrando, ad esempio, come le vicende del patriarca Fortunato di Grado trovino nel cronista un narra-ratore esauriente e degno di fede, non ostante alcune palmari inesattezze. Le altre notizie sui patriarchi di Grado nella Cronaca di Giovanni derivano da tre fonti (quali sono 1 ' Historia Lango-bardorum di Paolo Diacono, la Cronica de singulis patriarchis Nave Aquileie e il Chronicon Altinate che sembra contenere il catalogo originario di quei prelati), ma anche da un catalogo che a noi non pervenne, e dal Chronicon Gradense, di cui è molto incerto che l’autore sia stato lo stesso diacono Giovanni. Con molto acume l’illustratore esamina le relazioni tra la Cronaca di Gio-