140 Preceduti da alcuni interessanti cenni sulla parte presa dal Yalussi in Venezia durante la rivoluzione del 1848-49, sono qui riprodotti tre scritti dell’integro publicista stampati in quell’epoca memoranda, l’ultimo dei quali è un manifesto ai difensori di Mar-ghera nel 4 e 6 maggio 1849, nella sua qualità di Presidente del Circolo peli’istruzione civile del popolo in Venezia. — Moltissimi giornali scrissero del giubileo del Valussi: fra questi la Gazzetta di Venezia, l’Indipendente di Trieste, 14 novembre 1888, n. 4146, il Corriere di Gorizia, 13 novembre 1888, n. 136, la Provincia dell' Istria, 16 novembre 1888, n. 22. La Patria del Friuli e il Friuli, 14 novembre 1888, n. 272, recano un manifesto di alcuni amici, in cui si contiene oltre l’epigrafe premessa al libro del Boc-cardi sulla « Favilla» (V. n. 1511), il titolo dei primi cinque scritti del Valussi comparsi in quel periodico nel novembre e dicembre 1838. Nello stesso giorno, 14 novembre, il Giornale di Udine commemora il cinquantesimo della carriera giornalistica del suo fondatore. 11 Valussi, nel suo Giornale di Udine, rispose a tutti ringraziando, per due settimane, ogni giorno. 1504. Erasmo di Valvasone (1523-1583), di Vincenzo Joppi, ed. G. B. Antonini. (Nozze Abignente-Angeli) — Udine, Doretti, 1888; pp. 17, 4°. (B. C. U.) La torre centrale del castello di Valvasone, tuttavia esistente, risale al 1259, quando del castello fu investita per poco una famiglia che ne prese il nome. Lo ebbero poi gli Spilimbergo e gli Sbroiavacca, e pochi anni appresso i Cuccagna, che ne assunsero il nome. Da uno dei rami della famiglia naque Erasmo, unico figlio del nobile Modesto e di Giulia di Colloredo. Non ebbe figli da Marietta Trevisan, patrizia veneta, che gli sopravisse; da Valvasone passò Erasmo alla corte di Vincenzo Gonzaga duca di Mantova, nella quale città mori dopo un anno di dimora, nè si sa dove sia sepolto. Alla biografia aggiunge l’Joppi l’elenco annotato delle opere poetiche del Valvasone, note, le principali, alla nostra letteratura, e tutte stampate mentre l’autore era ancora in vita: dei manoscritti quasi nulla giunse fino a noi. Pietro Zorutti ed i Sequalsesi, lettere edite da Guido Fabiani. (In appendice alla Patria del Friuli, 13 e 14 novembre 1888, u. 271 e 272) — Udine, « Patria del Friuli », 1888; col. 10, fol. (S. A. F.)