176 ìoos. Carlo Goldoni a Udine, note di Vincenzo Joppi. (In Pagine friulane, Anno li, n. 2, pag. 17 e segg.) — Udine, «Patria del Friuli», 1889; col. 10, 4°. (R. 0-B.) Tutto che si può dire dei due soggiorni che il Goldoni fece in Udine, nel 1726 e nel 1735, fu raccolto in queste note da Vincenzo Joppi, a comento delle celebri Memorie. Egli approfitta all’uopo delle ricerche dell’ultimo e più esatto chiosatore del Gol-doni, Ermanno von Loehner, e delle proprie indagini. Riferisce con le parole di Lucrezio Palladio la narrazione, cui il Goldoni soltanto accenna, della tragica morte del conte Francesco d’Ar-cano, avvenuta in Udine il 19 febraio 1727. Nel suo secondo soggiorno in Udine il Goldoni si legò in amicizia col giovane poeta udinese conte Daniele Florio. 1003. Di Caterina Percolo e della educazione della donna, del m. e. mons. Jacopo Bernardi. (In Atti del R. Istituto Veneto di scienze lettere ed arti, Serie vi, Tomo vii, pag. 317 e segg.) — Venezia, Antonelli, 1889; pp. 38, 8°. (R. 0-B.) L’intento che mons. Bernardi si propose scrivendo della Per-coto, e le notizie peregrine, biografiche ed altre, ch’egli ci porge dell’illustre scrittrice, tanto nel testo del suo discorso quanto nelle copiosissime note, fanno di questo lavoro uno studio proprio esauriente. Vi è documentata, fra altro, l’influenza che ilDall’Ongaro ebbe sull’educazione letteraria della Percoto; e quanto allo scopo che ella si propose con le sue novelle, « innamorare il popolo alla pratica della virtù, e l’abbiente ed il ricco alla beneficenza », è detto con analisi sottile con quale magistero lo raggiungesse. Erano in lei potentissimi i sentimenti di famiglia e di patria, e anche questi danno la nota caratteristica alle sue concezioni. Da alcune lettere della Percoto, raccolte nelle note, si possono trarre elementi preziosi per la sua vita intima, e altresì qualche tratto della biografìa di Giammaria Percoto, al secolo Pietro, missionario nelle Indie (V. n. 1585). — Il Bernardi scrisse della Percoto poche linee in Ateneo Veneto, fase, di maggio-giugno 1887; e di essa dettò anche un’affettuosa pagina in friulano G. F. Del Torre di Romans, nel Contadinello pel 1888, riprodotta in Pagine friulane, Anno i, n. 1, pag. 16.