28 nenti da quelli importati o temporanei; e si può dire che in essa sia Tallita la prova, sempre difficile, di trasformarne artificialmente la nazionalità. 134-1. Führer durch Goerz und Umgebung, di Anonimo. (In Woerl's Iieisehandbücher) — Würzburg, ed. Woerl, tip. Thein, [1886j; pp. 16, 32°, cou carta geografica. (R. O-B.) Le notizie storiche di questa piccola guida sono brevi bensì ma accurate e precise, anche nelle date, e nelle notizie del grande aumento degli abitanti, avvenuto in Gorizia dal principio del nostro secolo. 1343. Grado, frammenti di Roma seconda, di Giuseppe Marcotti. (In Illustrazione italiana, Anno xiii, Io seni. n. 16, pag. 324) — Milano, Través, 1886; col. 3, t'ol. (R. O-B.) Di tutto l’articolo va citata, al nostro intento, solo l’ultima parte che discorre della basilica di Grado, in cui tanti secoli, dal vi al xv, hanno lasciato la loro impronta in qualche opera d’arte, scultoria o pittorica, che vi si ammira, e in certi preziosi reliquarii e in una pala d’argento, opera del Mazzalorsa nel 1372. 1343. La badia di Moggio nel Friuli, perizia fiscale di Alvise Francesco Duodo con premessa storica di Ferdinando Blasich, e appendice. iNozze Scofio-Presani) — Udine, Doretti, 1886; pp. 34, 8° gr. (R. O-B.) La stima (pag. 13-27) è diretta al magistrato sopra Feudi in Venezia, in data 3 giugno 1776, e nell’occasione che, alla morte dell’abate di Moggio mons. Felice Fortunato conte Savorgnan, l’abazia era soppressa dalla república. In questa scrittura è raccolta la storia compendiosa dell’abazia e sono segnati i limiti materiali e il modo di esercizio della giurisdizione abaziale sì nel temporale come nello spirituale. Ancora si distinguono le sei aziende e i loro proventi di varia natura, e ciò con molta diligenza. Nella premessa del Blasich trovi raccolte altre notizie storiche ^V.n. 487) ed espresso il desiderio che una buona volta possa aversi una esauriente monografia dell’abazia di Moggio. Intanto si offre più completa della precedente (V. n. 198) la serie degli abati titolari, dei commen-datarii, degli arcipreti e degli abati parrochi di Moggio, in tutto 60 giunti fino a noi dal 1119. Nel 1672 la popolazione del canale del Ferro era soltanto di 5302 persone, un terzo dell’attuale.