63 Lincei, Serie Quarta, Voi. ni, parte 2, pag. 55 e seg.) — Roma, Lincei, 1887 ; pp. 1, 4° (D. V. S. P.) È comunicata la scoperta di un piccolo cinghiale di bronzo. 13 31. Concordia, rapporto del vice direttore del Museo ca-valier D. Bertolini. (In Notizie degli Scavi, comunicate da G. Fio-relli all’Accademia dei Lincei, Serie Quarta, Voi. in, parte 2a, pag. 261 e seg.) — Roma, Lincei, 1887 ; pp. 1, 4°. (D. V. S. P.) Nel fondo Persico fu praticato uno scavo, da cui uscì una tomba con epigrafe. Interpretata dall’illustre G. B. De Rossi la iscrizione è ritenuta molto probabilmente cristiana o giudaica, e porta il cognome Cham, « sinora unico nell’epigrafia latina ». 1389, Concordia, nuove scoperte nel sepolcreto dei militi romani, rapporto del cav. D. Bertolini. (In Notizie degli Scavi, comunicate da G. Fiorelli all’Accademia dei Lincei, Serie Quarta, Voi. hi, parte 2a, pag. 305 e segg.) — Roma, Lincei, 1887; pp. 3, 4° (D. V. S. P.) Dotta discussione sopra una lapide greca, altre volte veduta, ed ora riscoperta nel fondo Persico. Risulta, secondo l’Usener e contro il Mommsen, che l’anno 482 segnato sulla lapide corrisponde all’anno 434 di Cr. in cui sarebbe morto il milite asiatico ricordato nell’epigrafe. 1333. Concordia, nota del vice direttore del Museo Concor-diese cav. D. Bertolini. (In Notizie degli Scavi, comunicate da G. Fiorelli all’Accademia dei Lincei, Serie Quarta, Voi. ni, parte 2a, pag. 339) — Roma, Lincei, 1887; pp. 1, 4°. (D. V. S. P.) Vengono a luce due nuove iscrizioni del sepolcreto, la prima in caratteri del primo secolo, la seconda che aggiunge ai passati il Numerus dei Fortensi, ma riesce di non facile interpetrazione. 1384. De parochia Glemonensi, ad ili. et rev. D. D. Danielem Delphinum patriarcam Aquilejensem, relatio Josephi Bini archi-presbyteri in visitatione pastorali anni mdccxlv, die xxi et xxii Junii. (Per ingresso di Don Giuseppe Foschiani a parroco di Man-zano.) — Gemona, Bonanni, 1887; pp. 42, 8°. (S. A. F.) Quattordici sacerdoti della parrocchia di Gemona, offrendo al Foschiani gemonese, nell’atto che abbandona il suo luogo nativo,